Tour dei Cinque Stelle negli ospedali molisani: dopo Agnone, Campobasso e Larino tappa a Venafro
Prosegue il tour della Sanità dei portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale. Dopo Agnone, Campobasso e Larino, oggi sarà la volta dell’ospedale di Venafro. L’intenzione dei pentastellati è quella di raccogliere dai nosocomi una serie di “istanze dalle quali scaturiranno proposte concrete da presentare alla Commissione consiliare competente”.
Dopo Venafro, la prossima settimana sarà la volta di Isernia e Termoli, mentre i consiglieri regionali fanno già sapere come l’Asrem abbia comunicato ufficialmente che “il reparto di dialisi del Caracciolo di Agnone sarà ospitato nei locali dell’ex lungodegenza, dopo lavori di adeguamento che dovrebbero terminare a settembre”.
Al Caracciolo l’ex candidato presidente, Andrea Greco, tre settimane fa si eraconfrontato con il direttore del reparto di dialisi, Mastrangelo. I locali riservati alla dialisi risultavano ristretti e inadeguati ad ospitare i pazienti, “tanto – ha detto Greco – che si stava valutando di rimodulare gli spazi per un costo di circa 160mila euro. Nel frattempo il reparto sarebbe stato trasferito, in maniera provvisoria, nella ex lungodegenza, in cui l’adeguamento dei locali prevede un costo di 18mila euro”.
I locali dedicati alla dialisi, come hanno spiegato i medici e gli addetti ai lavori, devono essere molto spaziosi e consentire il monitoraggio costante di ciascun paziente. E i lavori di adeguamento dell’attuale reparto avrebbero ampliato i locali di pochissimi metri quadri. Nell’ex lungodegenza, invece, individuata come appoggio provvisorio in attesa dei lavori, si potrebbero ottenere spazi più ampi e con costi di adeguamento molto inferiori.
Greco in quell’occasione aveva proposto di trasformare definitivamente il reparto di lungodegenza nel nuovo reparto di dialisi, offrendo molte più postazioni per i dializzati e con costi notevolmente più bassi. E proprio ieri il direttore Sosto, dopo essersi confrontato con l’amministrazione comunale e il direttore amministrativo Forciniti, “ha annunciato – hanno detto con soddisfazione dal M5S – che la richiesta dei nostri portavoce è stata definita appropriata, che i locali della ex lungodegenza diventeranno il nuovo reparto di dialisi e che i lavori di adeguamento termineranno già entro la fine di settembre. Una primo grande risultato per i dializzati dell’alto Molise”.
La scorsa settimana, invece, i portavoce M5S in Consiglio regionale hanno visitato l’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso. In quello che dovrebbe essere l’hub, ovvero il nodo centrale della rete sanitaria molisana, sono emerse “le numerose contraddizioni di una pasticciata riorganizzazione della sanità regionale”.
“Le conseguenze del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario – ha detto Greco – sono sotto gli occhi di tutti e, carte alla mano, gli stessi infermieri, medici e dirigenti le hanno confermate. In panne il sistema di prenotazione delle visite specialistiche, spesso già chiuse per quest’anno e non ancora disponibili per il 2019, salvo passare per il servizio intramoenia. Molti i servizi esternalizzati, con un aggravio delle spese per il sistema sanitario. I reparti sono perennemente sotto organico, con una media del 50% del personale medico in servizio rispetto ai reali fabbisogni. Basti pensare che molti medici hanno accumulato fino a 220 giorni di ferie non godute. Queste prime carenze sarebbero tutte superabili con una seria iniezione di personale, che non è attualmente possibile per il blocco del tournover. Altra nefasta conseguenza del piano di rientro”.
“Mentre quelli che definiamo eroi, i medici, gli infermieri e i volontari, continuano a garantire il servizio, nonostante i troppi ostacoli, assistiamo ad una delocalizzazione della sanità molisana dal pubblico al privato. Con delle convenzioni che, ad oggi, – ha continuato gli l’esponente del M5S – risultano poco chiare e per nulla efficaci. In particolare, ci riferiamo alla rete emergenziale dell’ictus, le cui lacune sono quasi costate la vita ad un nostro corregionale nei giorni scorsi”.
A tal proposito, il capogruppo M5S in Consiglio regionale, Andrea Greco, presenterà una richiesta di accesso agli atti per capire come debba essere affrontata un’emergenza in materia di neurochirurgia, secondo la convenzione con la Neuromed di Pozzilli.
“Meno lunghe le liste di attesa al Vietri di Larino, visitato solo ieri dai portavoce del M5S. “Ma anche lì – fanno sapere gli stessi – i problemi non mancano. Rispetto a quella che era la proiezione del Piano Sanitario, l’ospedale non riesce a garantire i servizi previsti. Tra le cause principali si evidenzia che su 140 posti letto, suddivisi tra Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) e Rsd (Residenza sanitaria distrettuale), troppi sono ancora gli interventi strutturali incompiuti, in particolare nella sala dedicata alle attività riabilitative e nella camera iperbarica. Altro problema è il laboratorio di analisi convertito a solo punto di prelievo, con conseguenze immediate sull’impossibilità di fare una prima diagnosi ai pazienti evitando così di sovraccaricare gli altri ospedali della regione, ma anche sui costi di trasporto quotidiano verso l’ospedale di Termoli. A queste criticità si aggiunge la carenza di personale, riscontrata finora in tutti gli ospedali visitati. Inoltre, a Larino il personale ha un’età media molto vicina a quella di pensionamento. Ciò vuol dire che, se il prossimo piano di rientro non dovesse essere promosso, il blocco del turnover impedirà di rimpiazzare il personale. I medici e i caposala, ieri, hanno fatto presente ai portavoce M5S anche la mancanza di Oss, Operatori socio sanitari, di cui alcuni reparti della struttura avrebbero urgentemente bisogno”.
Il Direttore ha suggerito anche di organizzare dei corsi dedicati all’interno della struttura ospedaliera. Proposta che Greco, Primiani, Fontana e Manzo hanno sposato impegnandosi anche, da subito, “a vigilare sulla corretta ed immediata attuazione dei lavori di adeguamento dei reparti, per i quali sono stati già stanziati 900mila euro”.