Tomassone (PD): “Da Consumer a Promosumer, la nuova sfida dell’UE che il Molise ha il dovere di cogliere”
Legambiente presenta il rapporto (Comunità Rinnovabili 2020, uscito il 18 giugno) sull’innovazione energetica nei territori e 32 progetti di comunità rinnovabili e autoproduzione collettiva ai nastri di partenza (tra cui Conservificio MoliseGoloso di Montagano).
In dieci anni installati in Italia oltre un milione di impianti tra elettrici e termici in 7.911 i comuni italiani con un aumento della produzione energetica di quasi 50 TWh. Ma investimenti troppo lenti, nel 2019 installati solo 750 MW di fotovoltaico e 450 MW di eolico. “Le comunità energetiche devono essere al centro del recovery plan italiano, per rilanciare gli investimenti nelle rinnovabili e creare sviluppo locale”, dice Legambiente che in questo modo lancia le sue dieci proposte al Governo.
“La fotografia di Legambiente ci fa capire come l’Italia negli ultimi anni abbia rallentato gli investimenti in fonti energetiche rinnovabili, quando fino al 2012 era stato uno dei Paesi con maggiori realizzazioni. – commenta Antonio Tomassone, del Dipartimento Ambiente ed Energia del PD Molise – Per questo bisogna ripensare l’efficacia degli strumenti delle politiche energetiche adottati a tutti i livelli istituzionali, aumentando i livelli di coordinamento, altrimenti è forte il rischio di sprecare un’occasione straordinaria di cambiamento e di ripresa, rinunciando anche alle risorse previste dal Green Deal europeo”.
“In questi mesi, con il DL Mille Proroghe (L. 8/2020), è stato dato il via a una prima fase di sperimentazione che verrà presto regolata da una delibera dell’ARERA e da un Decreto del MISE: un primo passo concreto verso la piena adozione di tutti gli strumenti indirizzati dalle nuove Direttive Europee (vedi la 2018/2001). – continua Tomassone – Si concretizza un nuovo modo di vivere l’energia: si abbattono le assurde barriere che fino ad oggi hanno impedito di scambiare energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia, persino nei condomini o dentro un distretto produttivo, oppure in un territorio agricolo. Si formalizzano i diritti dei prosumer (i produttori-consumatori) e delle comunità energetiche proprio in una logica di supporto alla produzione locale da rinnovabili”.
“Un cambiamento così radicale in un’epoca di grave crisi economica e sociale (Covid-19) rappresenta una doppia opportunità di ripresa per tutti. – afferma il responsabile del PD – E la nostra regione deve farsi trovare pronta, anche anticipando i tempi. C’è bisogno, come già più volto suggerito dal PD, di aggiornare (oltre che di attuare) il PEAR rivedendo gli obiettivi e insernendo una nuova strategia di sviluppo energetico che si focalizzi direttamente su imprese e cittadini nel trovare soluzioni locali intelligenti ed efficienti incentrate su energie pulite (batterie, smart grid, mobilità elettrica, etc.). Consentire una condivisione di energia rinnovabile nei condomini e su edifici pubblici, nei centri commerciali o su edifici industriali: la sfida è all’autosufficienza energetica locale, soprattutto nelle piccole comunità energetiche, che potrebbero essere il futuro di molti piccoli comuni del Molise!”
“Bisogna favorire, soprattutto in Molise oggi più che mai, la cosiddetta green economy, che già rende più competitive le nostre imprese e produce posti di lavoro, coinvolgendo direttamente i cittadini in esperienze positive di comunità e territori. – chiude Tomassone – La sfida che lancia il PD Molise al Governo regionale è alla capacità di visione e programmazione in un settore cruciale per un nuovo sviluppo sostenibile”.