Tiberio, portavoce regionale di ‘Italia Unica’, parla della strage all’Università in Kenya: “Troppo silenzio attorno alla vicenda, ipocrisia da condannare”
“Centocinquanta ragazzi, una generazione, uccisi mentre erano all’università a studiare per un loro futuro che potesse vederli protagonisti. Ma da giorni, troppi giorni un silenzio assordante pervade gli organi di potere: dalla politica alla stampa. Questa è l’ipocrisia che si deve condannare ad ogni costo”: ad affermarlo, attraverso una nota stampa, l’ex consigliere comunale Maurizio Tiberio, attuale portavoce di ‘Italia Unica Molise’.
“Erano studenti cristiani – prosegue il comunicato stampa –, uccisi solo per la loro fede da un manipolo di terroristi che ancora qualcuno difende e tollera. Questi animali dalle sembianze umane sono pronti ad attaccarci, sapendo bene oramai di avere terreno fertile in un paese come l’Europa dove la pigrizia e l’imborghesimento hanno portato alla perdita e all’affermazione di quei valori che la storia le ha riconosciuta per secoli. Alcuni ” ben pensanti ” parlano di tolleranza? No, Paura. Abbiamo paura che tutto questo possa accadere anche a noi, e ci spendiamo per aumentare i controlli agli obbiettivi “sensibili”, dimenticando che abbiamo a che fare con forze militarmente addestrate. I ragazzi stesi per terra nelle aule di Garissa testimoniano, se mai ce ne fosse bisogno, dell’impreparazione a difendere i veri presìdi.La politica e i centri di potere sono i baluardi da difendere, ma solo per garantire ai pochi la sopravvivenza. La gente comune è altrove. Ma questo non è un loro problema. E lo dimostra il fatto che la Francia, molto vicina, quando ha subito l’attacco alla redazione di Charlie Hebdo, ha visto tutti i politici sfilare in piazza gridando “Je suis Charlie” per riaffermare la libertà di stampa. Ben sapendo quanto sia importante la stampa per creare il personaggio: osannandolo o distruggendolo, ma sempre in un crescendo di popolarità. Guai a non mettersi dalla parte di chi contribuisce ad aumentare il proprio consenso. Ma dalla parte del diritto alla vita e alla libertà di essere se stessi ancora non si vede nessuno. Solo Papa Francesco – continua Maurizio Tiberio –, uno sprazzo di luce in questo ignavo banco di nebbie, ha condannato il gesto in ogni modo e in ogni momento, senza se e senza ma. I politici sono troppo assorti a risolvere i loro problemi interni per la supremazia e la lotta alla poltrona. La gente parla di calcio, delle festività a pasquali trascorse , dell’imprevedibile tempo metereologico . Ma non ho sentito e non sento la voce di molti che, solo qualche mese fa, hanno fatto comunicati stampa, sono scesi in piazza, fatti le foto, apparsi su tutti i giornali schierati in nome di un’unità (sulla carta) che tutelasse la loro e, di conseguenza, la nostra integrità. La logica del nimby sta sempre più radicandosi in noi. Il vero valore da recuperare è l’altruismo sano, non quello che scatta demagogicamente per cercare ,ogni costo e prezzo,di catturare le folle. Siamo un popolo dalle mille capacità e dalle innumerevoli risorse, ma stiamo perdendo la conoscenza dei nostri poteri. Torniamo a guardare in basso, scendendo dai gradini effimeri del potere fine a se stesso, a coloro che compongono la stragrande maggioranza della razza umana, i normali. Per questo, un senso di profonda tristezza mi pervade giorno dopo giorno. Troppi ragazzi hanno perso la vita per una guerra non loro, sapendo a malapena la differenza tra una penna Bic ed un AK47. E per questo un gest , un semplice gesto, può e deve partire dalla nostra piccola comunità, perché anche per un attimo, un solo attimo, le grida di quel futuro africano spezzato non restino nel silenzio assordante di un occidente che giorno dopo giorno sta perdendo la sua umanità”.