Soppressione guardia medica, il sindaco di Casacalenda scrive a Renzi

Una veduta di Casacalenda
Una veduta di Casacalenda

Riceviamo e pubblichiamo la missiva del sindaco del Comune di Casacalenda, Michele Giambarba, indirizzata al premier Matteo Renzi.

“Presidente del Consiglio,

esprimo a nome della popolazione che rappresento, una forte preoccupazione per la ipotesi prospettata dal coordinatore della SISAC, Vincenzo Pomo, e così come stato espresso dall’atto di indirizzo per la medicina generale licenziato dal Comitato di settore, di un’articolazione dell’assistenza medica territoriale sulle sedici ore (c.d. H16), anziché selle 24 ore, come è oggi. Assistenza sino ad oggi assicurata capillarmente, su tutto il territorio nazionale, dal servizio di Continuità Assistenziale (ex guardia medica), servizio che in alcune realtà rappresenta l’unico presidio sanitario a tutela degli anziani, disabili e malati cronici.

La soppressione della Guardia Medica andrà a pesare, dalle ore 24.00 alle ore 8.00 di mattina, sul servizio 118, che si troverebbe a svolgere, in contemporanea, due tipologie di servizio completamente diverse: i “codici rossi” di emergenza e le visite e prescrizioni per patologie minori. Questa situazione provocherà disfunzioni nell’assistenza medica molto gravi, con il reale rischio di intasamento dei Pronti Soccorsi e disagi enormi, soprattutto nelle aree oro geograficamente meno raggiungibili, distanti molti chilometri dal presidio ospedaliero o la postazione di 118, più vicini.

La riforma delle cure primarie, così come ipotizzata, non serve sicuramente al miglioramento del servizio e non porterà ad alcun risparmio, anzi ci sarà sicuramente un aumento dei costi in quanto vengono traslate su servizi più complessi (Pronto Soccorso e 118) richieste di intervento che necessitano di assistenza di primo livello.

Certo di un Suo intervento, mi è gradita l’occasione per porgere distinti saluti.

Redazione

CBlive

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