Sanità, sull’integrazione è scontro. Dalla Fondazione Giovanni Paolo II: “Mai ricevuta proposta ufficiale”
La Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso “conferma le determinazioni già assunte e ribadisce con convinzione il proprio impegno a proseguire nel programma di rilancio delle attività assistenziali e degli investimenti, reso possibile anche dalle condizioni di sostanziale equilibrio economico raggiunte”. Lo sottolineano in una nota stampa congiunta il rettore della Cattolica, Franco Anelli e il presidente della Fondazione, Maurizio Guizzardi. Nel documento, tuttavia, gli stessi fanno anche alcune precisazioni in merito alle ultime notizie sulla sanità diffuse dal governatore Frattura, dal senatore Ruta e dal parlamentare Leva, che citano in maniera indiretta riferendosi all’integrazione tra le strutture.
“Ad oggi – si legge infatti nella nota – non è stata sottoposta né alla Fondazione né all’Ateneo alcuna precisa e concretamente delineata ipotesi di assetti alternativi a quello consacrato” dai documenti ufficiali che tra l’altro sono gli unici al momento da rispettare.
“L’Ateneo e la Fondazione reputano loro dovere, – proseguono Anelli e Guizzardi -per rispetto istituzionale, esaminare eventuali ulteriori proposte ad essi rivolte dalle autorità regionali, a condizione che queste siano formalizzate in modo appropriato, previa accurata verifica della fattibilità tecnica, economica e giuridica; allo stato nulla in tal senso è stato presentato. L’ipotesi, rappresentata in modo irrituale e in sede non istituzionale, di un mutamento della governance della Fondazione Giovanni Paolo II non è mai stata sottoposta agli organi della Fondazione stessa e dell’Ateneo e appare, per quanto è dato intendere, tecnicamente impraticabile e comunque inaccettabile da parte dell’Ateneo, che ritiene qualsiasi forma di cogestione del Centro Giovanni Paolo II non compatibile – concludono – con le finalità istituzionali e i riferimenti etici e morali del Centro stesso”.