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Saepinum, la piccola Pompei del Molise in mezzo al verde incanta e regala emozioni seducenti

Momenti di gloria per l’antica città di Sepino, in provincia di Campobasso. Meravigliosa nel suo genere urbanistico. Genius loci della realtà molisana che da tempi immemori non ha mai smesso di vivere. Ed è senz’altro questa la sua identità più felice.  Dopo la magnifica presentazione sul mensile Bell’Italia, definita “Una piccola Roma in Molise”, per il fascino particolare delle sue architetture emoziona e continua con piacere a destare un’arrestabile curiosità. Il cuore di questa esemplare città romana, racchiuso da una cinta muraria ben conservata, con torri circolari e porte monumentali, puntualmente sussulta e fa sentire i sussurri del tempo. Nell’età augustea la vita civile, economica e religiosa della città raggiunge il suo massimo splendore. Testimoniano questo momento esaltante il Teatro, con la sua mezzaluna di case rurali, il Foro, la Basilica, il Tempio, il Macellum, la Curia, le Terme pubbliche, la Fontana del Grifo, i due monumenti funebri extra moenia.   In particolare incanta chi, in questo caso, con un andamento lento, la raggiunge a cavallo,  percorrendo il regio tratturo PescasseroliCandela, una delle vie più importanti della transumanza.

 

Questa via millenaria  della lana, di greggi e pastori si riempie di gloria là dove il cardo e il decumano s’incrociano. Dalla notte dei tempi  il suo cammino attraversa il cuore  della città lastricata di pietra. Probabilmente l’andirivieni istintivo avviene fin dalla nascita delle  prime  popolazioni italiche. Al tramonto, tra toni d’azzurro, riflessi sparsi tinti di giallo,  voci umane e versi di animali,  la vita dell’intero contesto ambientale segretamente si anima. Nel suo insieme questo paesaggio di antica memoria  ricoperto  di verde, che a cascata discende dalle cime del Matese,  regala all’antico municipium romano una scena inedita. Saepinum, roccaforte dei Sanniti e città romana autorizzata a controllare il traffico delle pecore, è ancora tutta da scoprire. Tra le tante città romane dissepolte è unica. Puntualmente  svela l’anima delle sue forme di vita più graziose. Ha un cuore sempre aperto. Di sera è la più romantica. Da sempre si riveste di  bello. Non ha nulla da invidiare ai siti archeologici più noti. Raggiunta a cavallo, poi, come affermano Laura e Paolo, due guide esperte che accompagnano gruppi di turisti sui tratturi di questa terra antichissima,  regala puntualmente un ampio ventaglio di emozioni seducenti. Il reportage fotografico riproduce fedelmente la magìa che questo percorso consente a chiunque di vivere. I viaggi dell’Associazione Equestre Riding Holidays partono  alla scoperta di un bel tratto del regio tratturo Pescasseroli – Candela per giungere all’antica città di Saepinum.

 

“I gruppi provenienti da fuori regione, precisa Paolo Santoianni, restano incantati dallo splendore di questa piccola Pompei del Molise. Poi, a pochi passi, proseguono alla scoperta  di tutti i segreti dell’Oasi di Guardiaregia”. In questo piccolo eden sconosciuto è possibile osservare  fenomeni carsici e scorci mozzafiato di una natura selvaggia e  spettacolare. Il richiamo è forte in questo mondo  ricco di acque, fontane, sentieri, faggi, grotte ed erbe selvatiche. S’intreccia a storie di ieri e di oggi. In una di queste inespugnabili cavità fu catturato dai piemontesi il brigante Giacobbe, giustiziato senza pietà a colpi di baionetta nella piazza principale di Guardiaregia. Tra le tante curiosità nel cuore dell’oasi vive da secoli  un fenomeno naturale sensazionale. E’ quello dei tre faggi. Conosciuti come  “I tre frati”. Tre alberi maestosi a poca distanza l’uno dall’altro. Tre  giganti verdi che colpiscono per le loro dimensioni. Simbolo di longevità.

Il più vecchio supera i 500 anni.  Sulla linea del tempo, tra natura, storia ed un ricco patrimonio di arte antica,  batte forte il cuore di un Molise autentico e genuino. Di nascosto si avverte la voglia di eternità. Ma molto dipende dall’uomo. Intanto il suo trionfo continua. Con la voce intensa del silenzio la bellezza è qui.

Luigi Pizzuto

Redazione

CBlive

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