Roberto Gravina contro la poca trasparenza amministrativa: ‘La mancanza dell’albo fornitori e le procedure sul Terminal bloccate dall’Anac sono facce della stessa medaglia’
Roberto Gravina, nel presentare il prossimo incontro della sua campagna elettorale che vedrà giungere a Campobasso mercoledì 22 maggio, alle ore 19.00 in piazza Vittorio Emanuele II (piazza Municipio), il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta a sostegno della sua candidatura a sindaco, ha voluto ribadire quanto sia inflazionato il modo di difendersi del sindaco uscente in relazione ad alcune ben circostanziate critiche sull’attività amministrativa portata avanti da Battista in questo quinquennio.
‘Il sindaco uscente sembra essere stato improvvisamente catapultato a Campobasso, in questa campagna elettorale parla come se in questi cinque anni, ad amministrare la città capoluogo di regione, non ci fosse stato lui con i suoi sodali, molti dei quali oggi sono nella batteria di “candidati d’allevamento” del centro destra. – ha dichiarato Roberto Gravina – La pochezza dei risultati ottenuti per i quali Battista viene giudicato dai cittadini , prima che dalle forze politiche, in ogni confronto pubblico, lo sta spingendo evidentemente all’angolo, ma non se ne esce con la demagogia e le solite giravolte.
Da un ventennale uomo d’apparato come lui ci si aspetta senso di responsabilità riguardo alle azioni politiche e amministrative compiute. – ha ribadito Gravina – Quando prova a rigettare la palla nel campo avversario incolpando chi da opposizione ha svolto un ruolo di controllo su operazioni come il Terminal di Campobasso, non fa altro che dimostrare come questa e, ad esempio, la mancata istituzione di un albo fornitori al comune di Campobasso, siano in definitiva due facce della stessa medaglia, quella con scritta sopra a caratteri cubitali: poca trasparenza amministrativa. Quando ci si indigna sempre con le stesse parole, sminuendo il ruolo democratico di chi è chiamato dai cittadini a fare opposizione, si lancia un messaggio ben chiaro alla gente, quella stessa gente che Battista conosce solo tramite hashtag, ma dalla quale non vuole critiche, tanto meno quando sono circostanziate come quella che riguarda l’annosa vicenda del Terminal.
Su questa, noi del Movimento, abbiamo dato battaglia per 3 anni e siamo pronti a ripercorrerla carte alla mano quando si vuole, perché Battista forse ha bisogno di qualcuno che gli ricordi come sono andate le cose. Il 29 gennaio del 2016 la giunta comunale approvò il piano triennale senza indicare il Terminal tra le opere da realizzare e lo stesso giorno (coincidenza delle coincidenze) un gruppo di imprenditori – Califel, Co.Ge.Ted. del gruppo Tedeschi e D’Elisiis – presentò un progetto per il completamento e la gestione del Terminal. L’amministrazione fece così ricorso ad una norma (l’articolo 153, comma 19 del codice degli appalti) che prevede la possibilità a qualsivoglia privato di presentare una proposta su un progetto non inserito nel piano triennale. La stessa amministrazione, valutato l’interesse pubblico dell’opera, fece scattare il diritto di prelazione in favore del proponente (il gruppo Califel Cogeted) nel futuro bando di gara per la raccolta delle manifestazioni di interesse.
A seguito di questa procedura poco trasparente, – spiega il candidato sindaco – dopo innumerevoli tentativi di correzione dapprima nelle commissioni e successivamente in Consiglio – dove venne rigettata la nostra mozione con parole di scherno della maggioranza che definì l’Anac alla pari di un’assemblea di condominio – presentammo un esposto e l’Autorità anticorruzione ravvide una violazione, in quanto la decisione dell’Amministrazione comunale guidata da Battista «non appare in linea con il dettato normativo il quale prevede che le attività di realizzazione dei lavori pubblici di importo superiore a 100.000 euro si svolge sulla base di un programma triennale e dei suoi aggiornamenti annuali che le amministrazioni predispongono e approvano nel rispetto dei documenti programmatori», e richiamò il Comune al rispetto della normativa.
Passano 3 anni di totale immobilismo dell’amministrazione Battista, per il quale l’unico responsabile è lui e chi lo appoggiava, e, il 18 aprile scorso, la giunta approva la stessa procedura, per la quale l’Anac ha ravveduto la sopra descritta violazione e che garantisce sempre il diritto di prelazione al gruppo di imprenditori (questa volta senza Califel). Come dire: ci riproviamo mischiando un po’ le carte, ma l’Anac resterà a guardare secondo loro?
Ma soprattutto, il Sindaco è in grado di fornire prova che l’Anac ha dato il nulla osta? O dobbiamo credere che in campagna elettorale, menta spudoratamente sapendo di mentire?
Intanto, forniamo alla stampa la nota che l’Anac emise al termine della procedura affinché tutti possano “leggere” la verità, l’unica provata e verificabile.
Tutelare gli interessi di tutti e non quelli dei soliti è il dovere di un’amministrazione e ciò vale anche per l’albo fornitori mai realizzato da questa amministrazione, – conclude Gravina – probabilmente perché, anche in questo caso, si vogliono avere le mani libere per affidare i lavori sempre agli stessi, prim’ancora che garantire trasparenza.”