Riforma della scuola, la Cgil Molise protesta a Roma
Da martedì 7 luglio a Montecitorio è cominciata la discussione del disegno di legge 2994b. Si tratta dell’ultimo passaggio parlamentare del testo già approvato in prima battuta dalla Camera il 20 maggio e poi dal Senato il 25 giugno con il voto di fiducia. Pochissime le modifiche del disegno di legge licenziato da Palazzo Madama. Il via libera finale potrebbe arrivare entro 24 ore.
Proseguono, intanto, le iniziative di contrasto contro questo disegno di legge sulla brutta scuola. Dopo aver riempito le piazze con scioperi, iniziative e mobilitazioni, il mondo della scuola si è dato appuntamento martedì 7 luglio 2015 davanti a Montecitorio in occasione della discussione alla Camera del DDL scuola.
Una legge che non piace al mondo della scuola, agli studenti ed ai genitori, perché prevede un sistema d’istruzione basato su: autoritarismo, mancanza di partecipazione e certificazione delle diseguaglianze sociali. Tuttavia, nonostante le grandi iniziative di contrasto, la Camera si accinge ad approvare questo provvedimento in spregio delle ragioni di diritto e di fatto che imporrebbero tempi distesi di discussione sia sul nuovo reclutamento (facendo salve le immissioni in ruolo sui posti disponibili), sulla mobilità e sulla valorizzazione professionale sia avendo chiaro un profilo culturale da garantire agli studenti. Un atto arrogante e autoritario degno di un disegno di legge che riporta indietro di decenni la scuola pubblica italiana. Con un unico risultato: frammentare ulteriormente il territorio ed accentuare le diseguaglianze sociali.
Il 7 luglio 2105 c’è stato,dalle ore 16 alle 19,00, in piazza Montecitorio, un affollato presidio organizzato dalla FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals e Gilda: sindacati, lavoratori e studenti, uniti per difendere la scuola. Nei diversi interventi è stata espressa la volontà di proseguire la mobilitazione nei prossimi giorni e di tornare in piazza anche a settembre con tante iniziative per contrastare il DDL sulla scuola che ha anche dei profili di incostituzionalità.
Dal Molise la FLC CGIL ha portato una nutrita delegazione di 60 docenti ed ATA che ha partecipato all’iniziativa davanti a palazzo Montecitorio facendo sentire le ragioni della scuola in regione, offesa dai continui tagli di risorse e di organici. Una scuola ridotta al lumicino che non può dispiegare pienamente le sue potenzialità, in quanto costretta ad operare in situazioni di continua emergenza. Un personale che non è messo nelle condizioni di lavorare in tranquillità per garantire agli studenti molisani un’appropriata formazione. Una scuola con strutture spesso non adeguate al compito e con una Regione che prosegue nella determinazione di non voler affrontare i temi cruciali riguardanti l’offerta formativa da garantire agli studenti molisani, mettendo nel cassetto la legge regionale sull’istruzione, non facendo niente sul diritto allo studio ed occupandosi in maniera approssimativa del dimensionamento delle istituzioni scolastiche.
Anche in Molise la protesta non andrà in ferie. L’opinione pubblica deve conoscere il grave scacco che, con questi provvedimenti, si dà alla scuola pubblica ed al futuro delle giovani generazioni.