Rete oncologica, 78 posti letto e cinque punti per l’erogazione delle prestazioni. Lucchetti: “Modello all’avanguardia”
L’Azienda Sanitaria Regionale del Molise precisa che i processi di riorganizzazione della rete assistenziale del Presidio Ospedaliero “Cardarelli” di Campobasso sono finalizzati ad assicurare ai cittadini molisani la migliore qualità dell’assistenza, applicando moderni criteri organizzativi che concentrano le risorse in base alla intensità dell’assistenza necessaria per ogni singolo caso. La domanda maggiore di assistenza in oncologia si ha nel day hospital e, solo in casi particolari, deve essere utilizzato in ricovero ordinario. Inoltre, tale ricovero ordinario non ha mai caratteristiche di emergenza, in quanto il paziente oncologico in emergenza deve quasi sempre essere trattato in una rianimazione o in medicina interna, usufruendo di servizi come laboratorio o eventualmente la medicina trasfusionale. Sulla base di tali principi si sta realizzando la rete oncologica molisana prevista dal POS 2015-2018 e dall’Atto Aziendale dell’ASReM che prevede 5 punti di erogazione di prestazioni, in base alle necessita assistenziali ed alla residenza dell’utente.
Pertanto presso il Plesso Ospedaliero Cardarelli sono previsti 6 posti letto di day hospital oncologico e nel caso vi sia l’esigenza di trasformare il day hospital in ricovero ordinario il paziente è indirizzato verso l’area omogenea assistenziale di medicina (a secondo del quadro clinico verso la bassa o la media intensità) a cui fanno riferimento tutte le specialità di medicina.
Sono già attive modalità di collaborazioni professionali con la Fondazione Giovanni Paolo II per eventuali necessità di approfondimenti diagnostici terapeutici, secondo una logica di rete che evita duplicazioni di attività e di spesa. “Questi aspetti organizzativi – dice ildirettore sanitario Asrem, Antonio Lucchetti – adeguano il Sistema Sanitario del Molise a quello dei più moderni modelli assistenziali, che da una parte graduano l’assistenza secondo il quadro clinico, dall’altra adeguano l’assistenza alla persona secondo lo specifico bisogno individuale: più personale di assistenza dove serve (secondo l’intensità assistenziale). Il modello prevede che è l’equipe medica a muoversi all’interno dell’Ospedale e non il paziente, collocato nell’area di degenza infermieristica più appropriata alla complessità dei suoi bisogni”.