Regionali 2018, Noi con Salvini candida la Romagnuolo alla presidenza del Molise
“Considero la nomina alla mia persona come candidata della Lega di Salvini alla Presidenza della Regione Molise, come un atto di grande commozione, una scelta la mia persona che mi onora come molisana e come leghista vicina a Salvini, perchè scaturita non da una logica di interessi precostituiti o da gruppi di pressioni e di poteri, ma dalla tenace volontà di una parte dei cittadini molisani che, in piena libertà, spontaneamente e democraticamente, mi hanno designata a un ruolo che mi carica di responsabilità e mi vede sempre più legata al Molise, Regione questa che amo e che mi impegnerò con tutte le mie forze a difendere e a far crescere. Se per davvero vogliamo liberare il Molise e riconsegnarlo ai cittadini, se per davvero vogliamo ridare la fiducia ai cittadini, se per davvero pensiamo che nel Molise molte cose possono e devono cambiare, questo è il momento per farlo. O osiamo adesso tutti insieme, oppure riconsegneremo la nostra Regione all’oscurantismo, alla disperazione e alla sfiducia verso la politica”. E’ quanto dichiarato da Aida Romagnuolo candidata alla Presidenza della Regione Molise dal partito di Salvini, al termine di un’affollata riunione di coordinamento regionale presieduta da Luigi Mazzuto. Ed è stato proprio Mazzuto ad ufficializzare la nomina di Aida Romagnuolo alla presidenza del Molise, dopo aver fatto una precisa disamina di quello che il Molise necessita. Ed infatti, dopo i brevi interventi del responsabile organizzativo De Angelis e del coordinatore provinciale di Isernia Petroni, la candidata presidente Romagnuolo si è detta da subito disponibile ad incontrare sia i designati presidenti delle altre formazioni politiche del centrodestra, e sia tutti i coordinatori e tutti gli apparati degli stessi partiti.
“Il Molise – ha continuato Romagnuolo – non può morire di eutanasia e, mai come in questo momento, ha bisogno di persone e cittadini semplici, persone pulite, oneste, comuni, cittadini perbene, requisito questo che potrebbe finalmente far uscire il Molise da questo pantano e restituirlo con il suo territorio ai volenterosi e bravi cittadini molisani che non pretendono la luna nel sacco, ma vogliono che la politica non dica più le bugie, che non faccia più false promesse, che non prenda in giro e per i fondelli la brava gente, che mantenga gli impegni presi e soprattutto che non pensi soprattutto a gestire la cosa pubblica come un bene privato e personale, cioè di sua proprietà, perché la cosa pubblica è solo dei cittadini e non del politico egoista ed opportunista di turno. Come candidata Presidente della Regione Molise, – ha ancora detto Romagnuolo – ho alcuni punti che a mio avviso sono prioritari e quindi, oltre ad immaginare una giunta con almeno due donne, mi impegnerò innanzitutto per una programmazione seria sul lavoro, ma seriamente e non a chiacchiere come stanno facendo con la Gam e lo Zuccherificio, mi impegnerò per una sanità dei cittadini e del territorio, per la viabilità con le sue strade colabrodo da medioevo, per una seria politica di sostegno per agli anziani, per i giovani che hanno fame di lavoro, per le famiglie bisognose, i disabili, una politica seria di sostegno all’agricoltura molisana che sta morendo, al commercio troppo invasivo e troppo cinese, e poi agli artigianati che una volta erano l’ossatura della nostra economia regionale. Dobbiamo incentivare questi settori. Vogliamo un Molise che non abbia paura di vedersi crollare una scuola, non abbia paura di gentaglia che entra in casa a rubare, un Molise dove un cinquantenne che perde un posto di lavoro non deve emigrare ma sperare di riaverlo nel Molise, a casa sua. Voglio un Molise dove la promozione e lo sviluppo del turismo siano il volano di tutta l’economia regionale, dove si sostengano le imprese a Campitello Matese e a Capracotta, si valorizzino i Borghi e la costa adriatica, dove si faccia uscire le aeree interne dall’isolamento, voglio un Molise che esca dalla disperazione, che torni a sorridere. Uniti nel centrodestra si vince, divisi – ha poi conlcuso – si perde e a perdere saranno solo il Molise e i molisani.