Referendum anti-trivelle, l’ex sindaco di Termoli, Di Brino: “Imbarazzante silenzio di Frattura, Facciolla, Sbrocca e dei parlamentari molisani”
Sono passati oramai quattro anni da quando il governo Monti pensò di trivellare il nostro territorio, deturpando non solo il nostro mare Adriatico, ma soprattutto le isole Tremiti, un vero e proprio fiore all’occhiello per la costiera adriatica, per l’Italia e per l’Europa intera, in quanto meta di turisti provenienti da tutta Europa che, in estate decidono di scegliere le Diomedee anziché Formentera e Caraibi. A scriverlo, in una nota stampa, il consigliere comunale di Termoli, Antonio Di Brino.
Durante l’amministrazione Di Brino – scrive l’ex sindaco – ci siamo impegnati affinché la voce dei cittadini non risultasse vana di fronte ad uno scempio del genere, di fronte ad un’azione politico-amministrativa così forte e così smisurata nei confronti di uno dei più belli paradisi della nostra Italia. Abbiamo detto no alle trivellazioni in mare, al largo della costa molisana, abbiamo svolto un’azione di concerto anche con il primo cittadino delle isole Tremiti il sindaco Fentini per organizzare un evento sinergico volto a contrastare in maniera chiara, decisa le indagini della Petrolceltic nel bel mare della zona. Infatti il sindaco Antonio Fentini raccolse subito l’invito da parte dell’amministrazione e confermò l’intenzione di voler lavorare insieme per organizzare ulteriori manifestazioni e riunioni con la partecipazione di tutti i comuni costieri di Abruzzo, Molise e Puglia. Nel maggio – giugno 2011 organizzammo una grandissima manifestazione a Termoli contro le introspezioni della società Petrolceltic Italia, cui prese parte anche l’amico Lucio Dalla, il quale come ogni anno, da sempre, tenne anche un concerto “NO TRIV” al quale parteciparono cantanti nazionali ed internazionali come Renato Zero, Gigi D’Alessio, Irene Fargo ed altri. Una grandissima partecipazione da parte di tutte le regioni, province, comuni costieri interessati, associazioni, comitati ambientalisti e cittadini. Geograficamente parlando l’Adriatico è un mare chiuso, e consentire di trivellare a poche migliaia di km dalla costa è un’assurdità unica, un vero e proprio delitto paesaggistico ambientale.
Non riusciamo invece a capire il silenzio assordante della Regione Molise, dell’assessore Vittorino Facciolla con delega “tutela dell’ambiente”, del sindaco Sbrocca, dei nostri sedicenti parlamentari molisani che (come ben sottolinea l’amico avvocato Simone Coscia), promettono fondi e sviluppo del settore pesca e poi a Roma votano le trivelle governative. Ad oggi, a distanza di dieci giorni dal 17 aprile, non hanno ancora posto in essere alcun comunicato, alcuna azione difensiva e nessuna presa di posizione nei confronti della data referendaria.
Pertanto – conclude Di Brino – è importantissimo continuare la battaglia, già ampiamente sostenuta durante l’amministrazione Di Brino, lo abbiamo ribadito più volte e continueremo a farlo. Dobbiamo tutelare il mare Adriatico, le Isole Tremiti e contrastare con tutti i mezzi possibili le scelte che nulla hanno a che vedere con il benessere dei cittadini e del territorio. L’invito rivolto a tutti i cittadini che hanno a cuore il mare Adriatico, le Isole Tremiti, il nostro paesaggio, la nostra storia, le nostre bellezze, la nostra economia locale e soprattutto la nostra salute (perché quest’ultima è la cosa più importante) è andare a votare sì il prossimo 17 aprile 2016.