Protezione Civile, precari ancora sul piede di guerra dopo l’incontro con Frattura. Prosegue la protesta
Non è approdata a nessuna soluzione soddisfacente per i sindacati, la riunione di questa mattina, martedì 21 aprile a Palazzo Vitale, sulla questione dei precari della Protezione Civile.
“Nonostante il sindacato – dichiarano in una nota Susanna Pastorino, segretario Fp Cgil Molise, e Davide Vitiello, responsabile precari Cgil Molise, abbia presentato diverse proposte finalizzate alla salvaguardia dei livelli occupazionali, anche attraverso la possibilità di attingere alle risorse economiche messe a disposizione dall’Unione Europea per la messa in sicurezza del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico, non avendo avuto nessuna risposta alle proposte avanzate, ci si trova costretti, a rincorrere ancora una volta l’emergenza e ad accettare soluzioni abbozzate che non vanno nell’ottica della buona politica e delle buone pratiche della Pubblica Amministrazione. Ad accentuare ulteriormente -hanno proseguito – la condizione di precarietà e di incertezza del personale dell’Agenzia di Protezione Civile, vi è inoltre la proposta di riordino del sistema di Protezione Civile partorito dalla Regione senza un preventivo confronto con le Parti Sociali”.
“Per questo motivo la Fp Cgil – hanno rimarcato Pastorino e Vitiello – proseguirà la mobilitazione insieme ai lavoratori affinchè si abbiano risposte tempestive, certe e necessarie alle giuste istanze da noi avanzate. I lavoratori -fanno sapere ancora – non abbasseranno la guardia e lunedì 27 Aprile, in occasione della discussione della legge di bilancio, terranno un presidio davanti ai cancelli del consiglio regionale. L’auspicio è che tra i componenti dell’assise regionale ci sia la giusta consapevolezza relativamente al destino di ottantaquattro famiglie che oggi soffrono una gravissima condizione di disagio, e di lavoratori che operano in un settore strategico della regione che andrebbe potenziato nelle funzioni e non smantellato come purtroppo sta avvenendo. Ci aspettiamo – hanno poi concluso Pastorino e Vitiello – una netta inversione di tendenza”.