Progetto ‘Rete’, a Coverciano buon sesto posto della rappresentativa molisana

La squadra molisana del progetto 'Rete'
La squadra molisana del progetto ‘Rete’

La terza edizione del progetto “Rete!”, promossa e sviluppata dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, in collaborazione con il Servizio Centrale SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) è stata un successo.

La fase finale, tenutasi a Coverciano, si è contraddistinta per la partecipazione di circa 230 ragazzi, minori stranieri non accompagnati e neo maggiorenni (16-19 anni), richiedenti protezione internazionale, provenienti da ventidue Centri Sprar dislocati in undici differenti regioni italiane.

Una grande adesione complessiva che ha consentito di sviluppare un torneo a 16 squadre di calcio a 7.

All’iniziativa ha aderito quest’anno anche il Molise con grande soddisfazione del Coordinatore Federale del Settore Giovanile e Scolastico, Gianfranco Piano, che ha visto i ragazzi della Cooperativa Koinè di Casacalenda e dell’Associazione Alderaan di Cerro a Volturno tra i protagonisti della manifestazione, conquistando un ottimo sesto posto nella classifica finale e lasciandosi alle spalle Centri Sprar come quelli della Sicilia, Emilia Romagna, Calabria e Puglia.

Il progetto, nella fase regionale sviluppatasi nei mesi scorsi, è stato curato dal Delegato all’Attività di Base del SGS Molise, Gianfranco Mastrogiacomo, e da Antonio Liberatore, che ha diretto le sedute di allenamento.

Sul manto erboso del Centro Tecnico di Coverciano, sotto lo sguardo del Direttore Generale della FIGC, Michele Uva, e del Presidente del Settore Giovanile e Scolastico, Vito Tisci, i Centri Sprar di Lombardia e Vizzini, in semifinale, hanno superato rispettivamente quelli di Milazzo e del Piemonte, guadagnandosi così l’accesso alla finalissima: la decisiva sfida della manifestazione si disputerà il prossimo 5 giugno a Coverciano, in occasione del raduno della Nazionale Italiana e vedrà la presenza anche di una delegazione degli Azzurri.

A contorno dell’attività sportiva, è proseguita la ricerca scientifica promossa dalla FIGC, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, con l’obiettivo di comprendere quanto l’attività calcistica possa rappresentare un veicolo di integrazione, innalzando il livello di benessere e felicità nei giovani coinvolti.

Lo staff dell’Università, presente a Firenze, ha effettuato la seconda ed ultima parte dello studio già portato avanti nei mesi scorsi.

Redazione

CBlive

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