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Progetto impianto eolico “Le Serre”, a Riccia assemblea pubblica

Si terrà sabato 22 marzo alle ore 18, al villaggio turistico Ciocca un incontro con la cittadinanza finalizzato ad una discussione pubblica sul progetto impianto eolico “Le Serre”, proposto dalla Società Repsol San Mauro S.r.l., con sede legale in Milano, costituito da 15 aerogeneratori di potenza unitaria 6,6 MW, per una potenza complessiva di 99,00 MW e opere di connessione alla RTN, da realizzarsi nei Comuni di Jelsi, Pietracatella, Riccia e Gambatesa (CB).

Si tratta dell’ennesimo progetto presentato per la realizzazione di un parco eolico e certamente il più invasivo per il nostro territorio, che presenta tanti errori (ad esempio non vengono rispettate le distanze dai centri abitati, dalle abitazioni e dalle strade) e tante inesattezze. Tutti questi impianti che hanno un altissimo impatto ambientale non hanno alcuna ricaduta positiva sulle comunità locali che le accolgono. Sarebbe necessatia una riflessione su questo proprio a livello ministeriale.

Il Comune di Riccia ha già presentato le osservazioni in opposizione al progetto, per il quale si ritiene che non presenti i requisiti consoni alla sua realizzazione envidenziando come tale progetto non è in nessun modo conforme alle normative nazionali e regionali in vigore. Appare del tutto evidente e palese che sia un progetto fatto “a tavolino”, un copia e incolla frettoloso da altri progetti, senza la qualità e la quantità di sopralluoghi adeguati alla portata e all’impatto ambientale del progetto, senza nessuna prova reale e fisica realizzata sui territori (nessuna prova geotecnica e geofisica, nessun rilievo fonometrico, nessun rilievo anenometrico in campo, nessun monitoraggio faunistico, ecc…), che non si basa su nessun dato reale “provato” e che, quindi, non e’ in nessun modo adeguato.

Emerge infatti che tutti gli aerogeneratori previsti in progetto hanno uno o più fabbricati adibiti a civile abitazione, regolarmente abitati in orario diurno e notturno, a distanza inferiore a quella prevista per la normativa nazionale e regionale, con conseguente impatto “elevatissimo” per la popolazione e salute umana. Nel Progetto inoltre non si valuta adeguatamente l’impatto acustico, lo studio non è adeguatamente dettagliato, basti pensare che non sono stati condotti studi e rilevamenti fonometrici al fine di verificare l’osservanza dei limiti indicati nel DPCM 14/11/1997. Tutti gli aerogeneratori citati interferirebbero pesantemente con i boschi presenti sul territorio e appare evidente e scontato che non è stato condotto nessun monitoraggio ante progetto.

Lo studio di impatto ambientale non valuta l’impatto sulla componente idrogeologica L’affioramento di falde idriche sotterranee evidenziate da numerose sorgenti riscontrabili nell’area è messo in crisi dalla realizzazione di questo tipo di infrastrutture che incidono significativamente sul sottosuolo per la realizzazione dei basamenti delle torri eoliche. Il coinvolgimento delle falde acquifere che alimentano i bacini idrici sotterranei dei territori dei comuni interessati, è un evento decisamente possibile. Tale evento, se si verificasse, potrebbe compromettere in maniera irreversibile il normale flusso idrico delle sorgenti presenti sui territori interessati, con probabili ripercussioni sull’approvvigionamento idrico delle comunità locali e possibili problemi di salute pubblica dovuti alla contaminazione delle falde acquifere durante i lavori di trivellazione.

Bisogna inoltre tenere in considerazione il fatto che tutti i percorsi dalle strade provinciali e nazionali fino alle aree di cantiere per tutti gli aereogeneratori sono molto difficoltosi e impervi sia altimetricamente, sia per una pluralità di ostacoli e interferenze, sia per le larghezze ridotte e i raggi di curvatura minimi delle strade provinciali, comunali e interpoderali. L’impatto paesaggistico è devastante!

Sacrificare ulteriormente altre porzioni di territorio a forte vocazione agricola, come quello interessato dal progetto, non farebbe l’interesse dei cittadini ma soltanto delle grandi imprese. Oltretutto la presenza massiva di questa tipologia di impianti è di pregiudizio agli obiettivi di valorizzazione in termini turistici del territorio, perseguiti dall’Amministrazione comunale di Riccia. Questa Amministrazione non è pregiudizialmente contraria alle fonti energetiche rinnovabili quale l’eolico, ma crede che una deregulation, porti ad un abbruttimento del “paesaggio” che è la maggiore risorsa in nostro possesso unitamente all’acqua, all’aria, ai prodotti della terra, al cibo, qualità della vita, intesa anche come spazio di relazioni sociali, di tempi lenti e di aspettativa di vita. Inoltre, tali impianti, per quanto innanzi evidenziato, non comportano alcuno sviluppo locale, tanto meno in termini di occupazione, e producono solo l’effetto di danneggiare l’agricoltura, alterare l’equilibrio ambientale, pregiudicare il turismo, svalutare le proprietà immobiliari e danneggiare fauna e flora.

Le nostre ragioni riguardano: la difesa idrogeologica dei territori fragili; la difesa della flora spontanea e della fauna selvatica, la tutela dei boschi e la valorizzazione della biodiversità; la difesa delle popolazioni, della salute umana e delle aziende agricole.

La popolazione ha il diritto di essere informata e di partecipare attivamente ai processi decisionali da chi dipendono le sorti di un territorio e le sue possibilità di sviluppo.

Redazione

CBlive

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