Povertà, Boccardo (Uil): “Agiamo tutti insieme per questa piaga che dilaga anche in Molise”

Tecla Boccardo in questa foto con Visentini
Tecla Boccardo in questa foto con Visentini

Fra un mese esatto, il 2 settembre, prende avvio il SIA (Sostegno per l’Inclusione Sociale), un nuovo strumento per combattere la povertà, fenomeno sempre più frequente ed esteso anche nelle famiglie molisane.

Si tratta di una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate, nelle quali sia presente almeno un minorenne, un disabile o una donna in stato di gravidanza accertata, e che abbiano un ISEE inferiore o uguale a 3.000 euro. Il beneficio viene concesso con cadenza bimestrale, in relazione alla composizione del nucleo familiare, e può raggiungere, per famiglie con 5 o più membri, l’importo mensile di 400 euro. Sono interessati coloro che sono cittadini italiani o comunitari ovvero cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo e residenti in Italia da almeno due anni. Nessun componente della famiglia deve risultare titolare di prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI), assegno di disoccupazione (ASDI) o altro ammortizzatore sociale di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria.
Il sussidio economico è però subordinato ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. Il progetto coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e prevede specifici impegni per adulti e minori sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni. L’obiettivo è quello di aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia.

La domanda va presentata entro 45 giorni al Comune che provvede a inoltrarla all’INPS, al quale spetta accertare i requisiti e l’esistenza di altri eventuali trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria o assistenziale a qualunque titolo concesso dallo Stato o da pubbliche amministrazioni che non devono essere superiori a 600 euro mensili. Ma, soprattutto, il progetto personalizzato di attivazione sociale deve essere predisposto dai servizi sociali del Comune, in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole nonché con soggetti privati ed enti no profit.

“Prepariamoci per tempo – questo è il richiamo di Tecla Boccardo, leader della UIL molisana con le difficoltà in cui si dibattono i comuni molisani, con i limiti dell’azione dei servizi per l’impiego (subissati di compiti e senza investimenti in personale e apparecchiature), con i servizi sanitari messi come sono messi, non vorremmo proprio che questa opportunità andasse sprecata e tutta la procedura fosse mal gestita con il consueto successivo rimpallo di responsabilità. Occorre subito un luogo di confronto attorno al tema della povertà in cui coinvolgere, per l’appunto, tutte le amministrazioni impegnate a gestire il SIA, le altre istituzioni nazionali e locali, i servizi sociali, i centri per l’impiego, le parti sociali ma anche il variegato mondo delle associazioni e del volontariato molisano. È necessaria la competenza di ognuno per mettere in campo interventi mirati e integrati, che necessitano di costante monitoraggio per valutarne gli effetti e l’efficacia”.

“È, d’altro canto, vero che la tematica della povertà è complessa e articolata: oltre a necessarie misure di contrasto alle sue varie forme, è indispensabile procedere con una programmazione di interventi che complessivamente, dando vigore alle politiche del lavoro e rilanciando il potere d’acquisto dei cittadini, assicurino la ripresa economica e sociale”.

Redazione

CBlive

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