Poste e trasporto pubblico locale, il presidente Michele Durante: “Tagli insostenibili, preoccupati per la continua revisione al ribasso”
“C’è preoccupazione da parte mia e, naturalmente, da parte di tutti gli amministratori per questa continua revisione al ribasso con il taglio dei servizi, postali e di trasporto pubblico in particolare, a Campobasso e nei piccoli centri”. Lo ha detto il presidente del Consiglio comunale della città capoluogo, Michele Durante, in vista della prossima riunione dell’assise civica, fissata per il prossimo 5 gennaio. Tra i punti in discussione, ci sarà la proposta di ordine del giorno, a firma del presidente dell’Anci Molise, Pompilio Sciulli, in cui si chiede di mantenere gli uffici postali e i servizi di distribuzione postale giornalieri e che dovrà essere trasmessa ai ministeri allo Sviluppo Economico, all’Economia e Finanze, alle Autonomie e agli Affari Regionali, alla Conferenza delle Regioni, ai parlamentari, all’Anci, all’Upi, all’Uncem, all’Agcom e ai Corecom regionali.
“L’ordine del giorno firmato da me, ma condiviso da tutto il Consiglio, riguarda la città di Campobasso e i piccoli centri – ha spiegato Durante – perché, pur dalle nostre posizioni, dobbiamo guardare a tutti. Il provvedimento, con ogni probabilità, sarà approvato all’unanimità dall’assemblea. D’altra parte, per quanto attiene al servizio di trasporto pubblico nella nostra città e visto questo taglio oggettivamente insostenibile che porrà il concessionario nella condizione di fare la cosa probabilmente più semplice, ovvero quella di procedere al taglio di personale, bisogna evidenziare due cose: Campobasso ha una quota chilometrica inferiore a quella delle altre città molisane e questo non è giusto; l’adeguamento di quella cifra ci permetterebbe di non tagliare al concessionario e di mantenere i servizi e, quindi, chiediamo alla Regione Molise di provvedere in merito. Tutto ciò ci pone comunque nella condizione, e dobbiamo farlo presto, di liberare il servizio attraverso l’ufficializzazione del bando di gara. Per questo– ha concluso il presidente dell’assise civica di Palazzo San Giorgio – rivolgo preliminarmente, alla società che gestisce, l’appello a non procedere ai licenziamenti ma a trattare sui tavoli istituzionali, con l’appoggio del Comune di Campobasso oltre che a rivolgendosi al mercato, la quota di contributo pubblico per il servizio che eroga”.