Politica in lutto per la scomparsa di Giuseppe Lavalle. Il cordoglio del presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno
“Esprimo le mie più sentite condoglianze per la scomparsa di Giuseppe Lavalle, sindacalista e uomo politico molisano, presidente del Consiglio regionale del Molise dal 27 aprile 1983 al 3 novembre 1984. Uomo dalle grandi doti morali scelse il sindacato come ruolo di impegno civile”. Il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, esprime cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Lavalle.
Nato a Casacalenda nel 1929, Lavalle a soli 16 anni aderì alla Democrazia Cristiana. Negli anni ‘50, insieme con Girolamo La Penna ed Enrico Santoro, costituì la sede regionale della CISL. Nel 1958 divenne segretario organizzativo del sindacato per la provincia di Campobasso e negli anni 70 assunse l’incarico di segretario regionale e membro del consiglio nazionale della CISL. In quegli anni le sue doti di mediatore e di grande prudenza nel condurre le vertenze sindacali portarono alla risoluzione di delicate problematiche legate ai lavoratori dello Zuccherificio e dell’Agripol, poi Arena. Si candidò per la prima volta al Consiglio regionale del Molise alle elezioni del 1975, risultando il primo dei non eletti. Fece comunque ingresso nell’Assemblea Legislativa regionale il 14 giugno 1976, in virtù della decadenza di Fernando Di Laura Frattura. Con oltre 6 mila preferenze risultò eletto alle elezioni regionali del 1980, ricoprendo i ruoli di assessore all’Istruzione, al Personale e alla Formazione professionale. Dal 1983 al 1984 fu presidente del Consiglio regionale e fino al 1985 Capogruppo in consiglio dello Scudocrociato. Fu rieletto alle elezioni regionali del 1985 e per l’intera legislatura fece parte della Giunta Nuvoli con il ruolo di Assessore al Lavoro. Concluso il mandato elettorale continuò il suo impegno per la nostra regione come Presidente, ed in seguito Commissario, dell’Erim.
“Alla famiglia di Lavalle – prosegue Cotugno – giunga tutta la mia vicinanza per la perdita di un uomo che ha dedicato per decenni la sua vita all’attivismo sociale e politico per la crescita della nostra regione e per il miglioramento delle condizioni di lavoro della classe operaia”.