Poietika, all’ex Gil di Campobasso lo scrittore e poeta salvadoregno Jorge Galan

Jorge Galan
Jorge Galan

Dopo l’inaugurazione della terza edizione di Poietika con Umberto Galimberti che ha esaurito ogni ordine di posti il Teatro Savoia di Campobasso, si prosegue venerdì 10 febbraio. 

Sul palco dell’auditorium Gil di Via Milano, alle ore 18,30 Poietika ospiterà lo scrittore e poeta salvadoregno Jorge Galan.

Galan è considerato una delle voci più importanti nel panorama della letteratura sudamericana.

Ci racconterà la sua terra, una terra ferita dalla violenza degli uomini, descritta in maniera mirabile ed onirica nel suo ultimo romanzo, La stanza in fondo alla casa, tradotto in Italia nel 2016 da Mondadori.

Nel 2015 pubblica il romanzo Novembre, che racconta l’omicidio nel Salvador di sei gesuiti nel 1989, tra cui Ignacio Ellacuría. A seguito della pubblicazione del libro è costretto all’esilio dal suo paese, in seguito a gravi minacce di morte, ricevendo il sostegno di intellettuali come Mario Vargas Llosa, Joaquin Sabina, Joan Manuel Serrat, Charles Simic, Almudena Grandes, Luis Garcia Montero, Donald Hall  e Ernesto Cardenal.

Dialogherà con lui il professor Enrico Coco, ispanista, traduttore ed editore di fama internazionale.

JORGE GALAN

Jorge Galan è nato a San Salvador nel 1973 ed è lo pseudonimo letterario di George Alexander Portillo. Ha studiato letteratura e lettere presso la Universidad Centroamericana Jose Simeon Canas. Ha ricevuto il primo premio nei Juegos Florales Concultura nel suo paese quando era ancora studente, per tre volte è stato insignito del titolo di “Gran Maestro della poesia.” Le difficoltà di pubblicare nel San Salvador lo ha portato a partecipare a diversi premi che ha meritatamente guadagnato come i Juegos Florales de Quetzaltenango (Guatemala, 2004), il Premio Adonais (Spagna, 2006) e ai Premios del Tren 2009 di poesía. Anche se Galán nel suo paese è conosciuto come poeta, si è dedicato alla narrazione, con la pubblicazione del suo primo romanzo, “Il sogno di Mariana”, con il quale ha vinto il Premio Nazionale per il romanzo di El Salvador, dedicato alla scrittura per bambini. Nel 2013 in Spagna ha pubblicato il romanzo  “La stanza sul retro della casa” per le edizioni Valparaiso, con una prefazione di Almudena Grandes. Il libro è stato pubblicato in Italia, Francia, Grecia, Brasile, Olanda e Serbia.

Nel 2015 pubblica il romanzo “Novembre”, che racconta l’omicidio nel Salvador di sei gesuiti nel 1989, tra cui Ignacio Ellacuría. A seguito della pubblicazione del libro è costretto all’esilio dal suo paese, in seguito a gravi minacce di morte, ricevendo il sostegno di intellettuali come Mario Vargas Llosa, Joaquin Sabina, Joan Manuel Serrat, Charles Simic, Almudena Grandes, Luis Garcia Montero, Donald Hall  e Ernesto Cardenal. Nel 2016 ha realizzato un soggiorno creativo nella residenza Faber.

In libreria La stanza in fondo alla casa, il nuovo libro edito da Mondadori nel 2016. Un romanzo che rappresenta uno straordinario gioco di equilibri, un brillante tessuto letterario di luci e di ombre che farà sussultare tanto per ciò che racconta quanto per ciò che nasconde. Ne La stanza in fondo alla casa la scrittura di Jorge Galán, saggia, limpida e tersa, rivela tutta la potenza di una grande storia in un romanzo straordinario, commovente, che insedierà per sempre nella memoria del lettore la fragile e poderosa voce di una donna salvadoregna chiamata Magdalena. Nella stanza in fondo alla casa, una donna anziana parla e un uomo giovane ascolta. Con tre elementi in apparenza tanto semplici, Jorge Galán scrive una storia universale, antica come l’Umanità, e insieme moderna come il futuro. La memoria, il pozzo inesauribile che si alimenta allo stesso tempo dell’esperienza di chi ha vissuto molto e della necessità di sapere da parte di chi sta iniziando a vivere, dispiega qui, ancora una volta, l’irresistibile capacità di seduzione che attrae allo stesso tempo il nipote della protagonista e il lettore che avanza, aggrappato alla sua mano, attraverso un romanzo che racconta la storia di una donna, la storia di un paese, quella di tutti noi. Magdalena non è una ragazza ordinaria, ma lei stessa lo ignora finché non desidera il male di qualcuno per la prima volta. Magdalena possiede un dono nascosto, perverso, non adatto a una ragazza buona e coraggiosa come lei. Un dono crudele, perché la sua semplice volontà basta a scagliare la disgrazia sui suoi nemici, ma risulta impotente a proteggere e beneficare le persone che ama. Questa misteriosa condizione si trasforma nella chiave di un racconto che rielabora la tradizione del realismo magico per trasformarlo in una metafora del destino del Salvador, un paese piccolo e amabile, ma sottoposto alla tirannia di un’implacabile violenza che finirà per trascinare via tutto e la felicità della stessa Magdalena.

Redazione

CBlive

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button