Palazzo San Giorgio, il consigliere Pilone torna sulla famiglia e risponde al sindaco: “Battista, la penso diversamente da te”
Il consigliere comunale Francesco Pilone torna sul tema della tutela della famiglia e risponde alla nota del sindaco Antonio Battista.
“In merito alle considerazioni avanzate dal sindaco – scrive Francesco Pilone – sulla mozione sulla tutela della Famiglia naturale, mi dispiace constatare che Battista, nel giustificare quello che è successo all’interno del suo Partito (sempre più lacerato da lotte intestine evidenti) in merito alla mozione in questione, parli di “maturità politica”, come se gli altri 12 Consiglieri Comunali di maggioranza e Opposizione, quelli che hanno votato favorevolmente, non l’avessero dimostrata. Il sindaco deve imparare a rispettare le idee di tutti anche di coloro che la pensano diversamente da lui. Grande maturità, invece, è stata manifestata da quei consiglieri che in maniera convinta e coerente, precisa e puntuale, ma soprattutto con grande coraggio, non solo l’hanno sottoscritta la mozione, ma l’hanno pure votata (sei Consiglieri sono di maggioranza…) a differenza di altri (i suoi!?!?!?) che nonostante avessero sottoscritto un atto di indirizzo chiaro e trasparente lo hanno respinto. Pertanto, se proprio vogliamo parlare di maturità politica. Battista farebbe meglio ad osservare semplicemente i fatti che parlano da soli.
Non solo: qui va ribadito un concetto importante altrimenti si rischia di “filosofeggiare” sul nulla. Nel dispositivo finale della Mozione, come nelle premesse, non si “… chiedeva di far voti affinché si aprisse un dibattito sul tema…”. Nel deliberato si ribadivano tre concetti finali chiari e puntuali: l’opposizione del Consiglio Comunale a qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei propri figli, ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno di una famiglia naturale; l’individuazione di una data per la celebrazione della “Festa della Famiglia Naturale”, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente, attraverso scuole, associazioni e comitati, la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali; la richiesta al Governo centrale la non applicazione del Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La firma su quei concetti chiari e precisi non è stata estorta a nessuno e chi ha firmato non chiedeva solo di aprire un dibattito, ma sottoscriveva un deliberato, che si presupponeva, andasse condiviso. Pertanto, caro Battista, in certi valori o ci si crede o non ci si crede. Comunque una cosa appare abbastanza chiara: sulla famiglia la penso diversamente dal sindaco e me ne vanto”.