A Palazzo San Giorgio celebrato il 146° anniversario della fondazione del Corpo di Polizia Municipale
Si è tenuta la celebrazione dell’anniversario (146°) di fondazione del Corpo di Polizia Municipale (1871) e la cerimonia di conferimento delle decorazioni e benemerenze.
Un momento per fare il punto della situazione, ma soprattutto per elogiare il grande lavoro che, con professionalità e diligenza, ogni giorno portano avanti i vigili urbani di Campobasso nonostante la carenza di personale.
Quello vissuto a Palazzo San Giorgio è stato anche un momento di grande commozione soprattutto per la presenza della famiglia di Salvatore De Vivo, vigile scomparso, improvvisamente, lo scorso anno e che ha lasciato in tutti i campobassani come fra i colleghi, un ottimo ricordo, tanto professionale quanto umano.
“Oggi è un momento di festa – le parole del sindaco Battista – ma è anche un momento contingente, e non solo per Campobasso. Sono molto soddisfatto del lavoro che svolgono i vigili del capoluogo e in questo momento il pensiero non può non andare a Salvatore De Vivo che è venuto a mancare così improvvisamente e che ha lasciato un gran vuoto ma anche tanti insegnamenti, soprattutto ai più giovani. Saluto infine i tre vigili che sono andati in pensione e che per tanti anni sono stati un punto fermo del nostro Comando”.
Ringraziamenti a chi ha voluto l’istituzione di questa giornata, per aver proposto l’istituzione di questa giornata e ai vigili per il lavoro svolto e che svolgeranno, soprattutto in occasioni importanti come il Corpus Domini, anche dal dirigente Matteo Iacovelli e dall’assessore alla Polizia Municipale Francesco De Bernardo, visibilmente commosso nel ricordare Salvatore De Vivo. Ed è proprio alla famiglia del mai dimenticato Salvatore è andato il primo riconoscimento, poi è stata la volta di Gennaro Carriero, Luciano Ciaramella e Lucio Vitale.
“Ci prepareremo sin da oggi per la cerimonia dell’anno prossimo – le parole dell’assessore De Bernardo – affinché questa cerimonia possa diventare ancora più partecipata e magari allargata a tutta la cittadinanza”.