Palazzo San Giorgio, approvata all’unanimità la delibera di valorizzazione dell’attività degli artisti di strada
“Riconoscere e valorizzare le espressioni artistiche di strada quale momento di aggregazione sociale della collettività, di integrazione con il patrimonio architettonico e monumentale e di sviluppo del turismo culturale, dichiarando il proprio territorio comunale ospitale verso dette espressioni artistiche”: è questa la sintesi della proposta di delibera, che il Consigliere comunale Michele Ambrosio ha proposto e relazionato all’assise civica e che il Consiglio comunale di Palazzo San Giorgio ha approvato all’unanimità dei consiglieri di entrambi gli schieramenti e di tutti i gruppi consiliari.
La proposta traduce nella realtà, rendendola operativa, la valorizzazione dell’arte e dello spettacolo di strada in tutte le sue forme (musicale, teatrale, figurativo, espressivo) contribuendo anche all’affermazione di nuovi talenti.
“Un’occasione in più per gli artisti che in questo modo potranno esibirsi in tranquillità, su tutto il territorio comunale senza l’obbligo del pagamento della Cosap e con il solo sistema del ‘passaggio a cappello’ per ottenere libere offerte, evitando tra l’altro anche antipatici interventi interdittivi da parte della polizia municipale obbligata ad intervenire in assenza di una regolamentazione”: scrive Ambrosio in una nota stampa.
“Già promossa al rango di legge in diverse regioni (Piemonte, Puglia e da ultima Lazio a dicembre 2014) e operativa in molti comuni, tra i quali Roma, Milano, Venezia, Firenze – conclude Michele Ambrosio -, la proposta oltre a riconoscere i diritti degli artisti di strada, vuole essere anche un’occasione di promozione per gli operatori commerciali per l’evidente ritorno che trarranno dalle performance degli artisti in argomento. Ma l’iniziativa intende essere anche una opportunità per l’amministrazione comunale che attraverso manifestazioni o festival può valorizzare un percorso turistico culturale che va dal centro storico (piazzetta palombo, piazza Pepe, Fondaco della Farina (sull’esempio di piazza Navona) ai quartieri ed alle contrade”.