Palazzo San Giorgio, Ambrosio sul deposito di materiale esplodente: “Si rischia l’approvazione di una delibera ‘ad personam'”
“I recenti tragici eventi di Modugno, le dieci vittime della terribile esplosione nella ditta di fuochi pirotecnici ed il lutto che ha colpito anche la comunità di Petrella Tifernina, paese di origine di un nostro corregionale deceduto nello scoppio, ripropongono all’attenzione dell’opinione pubblica e degli amministratori comunali il tema che verrà discusso in Consiglio comunale”: lo scrive in una nota stampa il consigliere comunale Michele Ambrosio, eletto tra le fila della maggioranza ma già da alcune settimane in aperto contrasto con la sua coalizione.
“All’attenzione dell’assise civica, infatti, domani, martedì 4 agosto 2015, l’argomento relativo alla variante urbanistica, per trasformare un’area agricola in una zona a insediamento produttivo, richiesta per la realizzazione di un deposito di materiale esplodente e di una abitazione a due piani. Una delibera – scrive Ambrosio – su cui vi sono forti dubbi e perplessità e che il Consiglio comunale ha l’obbligo morale ed il dovere amministrativo di chiarire in tutti i suoi aspetti, soprattutto vista l’attualità della cronaca, a partire sin dal suo procedimento iniziato con la richiesta in base ad una norma (il d.p.r. 447/1990) abrogata sin dal 2010 e dunque non produttiva di effetti.
L’insediamento, per legge, va localizzato nelle zone destinate ad insediamenti produttivi (che il Comune di Campobasso detiene) o nei nuclei industriali e non in un’area agricola, così come il cambio di destinazione urbanistico, in una zona peraltro a vocazione agricola, deve essere sostenuto da forti motivazioni di pubblico interesse, idonee a giustificare il mutamento delle scelte e delle destinazioni urbanistiche originarie. In assenza di tutto ciò, e dunque di elementi di valutazione oggettiva, il rischio che si profilerebbe è quello di una delibera “ad personam” che di sicuro il Consiglio comunale non vorrà votare, con risvolti che, nel caso contrario, andrebbero necessariamente chiariti in altre sedi”.