Palazzo Moffa, il centrodestra incalza la maggioranza sul riordino delle Province: “Respinta sul nascere la proposta di istituzione di una Commissione Speciale”
“Ancora una volta la proposta di istituzione di una Commissione Speciale è stata respinta sul nascere dalla maggioranza, che probabilmente la percepisce come un’intromissione nelle prerogative che vengono ritenute di pertinenza del Governo regionale. Ogni volta sembra quasi che venga commesso un peccato di lesa maestà verso chi amministra la Regione, quasi ad attribuire un ruolo di inquisizione alla Commissione Speciale; forse giova a tutti ricordare il ruolo riconosciuto a questo strumento ai sensi dell’art. 29 del nostro Statuto, che delinea come compito delle commissioni speciali quello di “effettuare studi e inchieste nelle materie di competenza regionale e redigere proposte al Consiglio”: a parlare Angiolina Fusco Perrella, Michele Iorio, Nicola Cavaliere, Salvatore Micone e Giuseppe Sabusco.
“Nessuna ingerenza nell’attività governativa, ma solamente un percorso di studio, di accompagnamento e di approfondimento su questioni imprescindibili per la Regione – prosegue la nota stampa -. Preso atto dell’impegno del Governo regionale, che ha garantito che entro pochi giorni il disegno di legge, in attuazione della Legge 56/2014, sarà portato all’attenzione della Prima Commissione, e augurandoci che questo impegno venga assolto in tempi ragionevolmente brevi, abbiamo deciso di mantenere iscritto il nostro ordine del giorno perché riteniamo necessario monitorare gli adempimenti che dovranno essere messi in atto per garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali, il rispetto del criterio di sussidiarietà e adeguatezza, e soprattutto per assicurare la funzionalità degli enti locali, garantendo non solo la permanenza dei servizi esistenti, dovuti nelle competenze assegnate agli enti territoriali, ma anche avviando una nuova fase di delega delle funzioni. Non possiamo distogliere l’attenzione da una questione che lascia in una profonda incertezza non solo il destino di quei lavoratori che a partire dal 1 aprile andranno in mobilità ma anche i cittadini che vedono messi a rischio una serie di servizi che, con la nuova riforma, potrebbero non essere più garantiti. La Regione, in via prioritaria, avrebbe già dovuto definire nello specifico le funzioni delegate, invece con la Deliberazione n. 759/2014 ha provveduto ad adottare un disegno di legge che detta solo mere norme di principio, senza entrare nello specifico del riordino delle funzioni provinciali non fondamentali. Riscontrato il ritardo e la mancanza della Regione nel colmare questo vuoto legislativo, ora vigileremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione e continueremo, con forza, ad impegnare il Governo regionale ad avviare un percorso di riordino delle Province che, celermente, giunga alla predisposizione di una proposta di legge che dovrà essere dettagliata, articolata e idonea a completare il processo di attribuzione delle funzioni sulla scorta dell’esempio di altre regioni, che hanno già elaborato importanti proposte legislative”.