Nunzio Luciano incontra Forche Caudine a Roma: “Necessaria la collaborazione costante con la Capitale”
SPAZIO ELETTORALE – Sono giorni intensi per l’associazione dei molisani a Roma ‘Forche Caudine’, impegnata in una serie di appuntamenti politico-istituzionali sia sul fronte laziale (già effettuati gli eventi con Noi con l’Italia e con Nicola Zingaretti, in programma in settimana quelli con Fratelli d’Italia, il Pd e la Lega) sia su quello molisano. Dopo l’incontro con Antonio Tedeschi di Venafro sui temi dell’imprenditorialità in rete tra Roma e Molise, è stata la volta di Nunzio Luciano, candidato di Forza Italia al Senato.
L’associazione, con Giampiero Castellotti, Francesco Caterina e Mauro Bonello, ha ribadito la necessità di rapporti più stretti tra Molise e Roma, attivando anche le numerose professionalità e competenze presenti nella Capitale a vantaggio della terra d’origine. Pur mantenendo centrale la sua missione culturale e di promozione dell’identità sannita, l’associazione sta attivando un comitato che si occuperà proprio di impresa, con componenti di primo piano nel settore.
L’avvocato Luciano, apprezzando il ruolo svolto da Forche Caudine, ha illustrato sia la sua storia professionale sia il quadro politico e gli impegni futuri per la regione, in primis la banda larga, il rilancio della sanità, i sostegni all’impresa, la formazione. I presenti hanno convenuto sulla necessità di potenziare le infrastrutture soprattutto attraverso le nuove tecnologie.
L’associazione ha ribadito la propria disponibilità a rappresentare un presidio costante a Roma a disposizione delle istituzioni e, riportando istanze dei propri iscritti, ha denunciato l’eccessiva tassazione sulle seconde case che sta alimentando la disaffezione verso i paesi d’origine soprattutto da parte delle nuove generazioni: nell’entroterra i cartelli “vendesi” si moltiplicano anno dopo anno.
Il candidato al Senato ha assicurato una continuità nei rapporti con l’associazione e un’attenzione particolare alla folta comunità molisana di Roma di cui spesso, come presidente della Cassa forense, fa parte lui stesso.