Neuromed, corsa contro il tempo per l’espianto di organi di un giovane isernino. Romoli: “Una grande esperienza umana”
Una corsa contro il tempo. Una storia di solidarietà che ha raggiunto l’Italia dal nord al sud. È il risultato dell’atto di estrema generosità della famiglia di un paziente, alla quale l’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) si è affiancato con una mobilitazione che ha visto la Direzione Sanitaria e l’Unità Operativa di Rianimazione impegnarsi, nella notte tra sabato e domenica, affinché gli organi espiantati dal donatore potessero raggiungere i malati che ne avevano bisogno in tre città italiane.
Seguendo le procedure operative, subito dopo la dichiarazione di morte cerebrale del paziente, la Rianimazione dell’Istituto molisano ha allertato il Centro di Coordinamento Trapianti, che ha attivato le diverse equipe sul territorio nazionale. E’ così scattata la complessa macchina della donazione di organi. Squadre di chirurghi sono giunti da Milano, L’Aquila e Palermo, mentre la Rianimazione Neuromed organizzava tutto il necessario per gli interventi.
Nella notte la complessa operazione, durata in tutto cinque ore. I gruppi chirurgici sono arrivati nella sala operatoria del Neuromed per procedere all’espianto di fegato, polmoni, reni e cornee. Successivamente, grazie allo sforzo della Prefettura e della Questura che hanno organizzato gli spostamenti, gli stessi organi sono stati trasportati verso gli ospedali di destinazione per essere subito trapiantati sui pazienti in attesa.
“È stata veramente una grande esperienza umana – è il commento di Edoardo Romoli, Direttore Sanitario dell’Istituto di Pozzilli, e del dottor Fulvio Aloj, Responsabile dell’U.O. di Rianimazione – Ci siamo trovati di fronte a una famiglia bellissima e molto unita. Erano già convinti della donazione, erano già pronti. Noi del Neuromed, assieme ai chirurghi delle varie equipe, ci siamo impegnati con tutte le energie in uno sforzo collettivo che andasse incontro all’umanità e alla solidarietà dei familiari. I veri protagonisti sono loro, questo dobbiamo sottolinearlo con forza”.