Nella riserva di Montedimezzo un evento sulla tutela dell’ambiente, del paesaggio e della biodiversità

Paolo Di Martino, Lino Gentile e Marco Giordano
Paolo Di Martino, Lino Gentile e Marco Giordano

La natura, la biodiversità, il paesaggio sono valori di cui il territorio alto molisano è ricco, ma che vanno tutelati e valorizzati, sia a fini turistici e ambientali, sia per dare nuove opportunità all’agricoltura. L’Alto Molise può vantare diverse zone di pregio ambientale, tra cui spiccano le 5 “core area” della riserva della biosfera Unesco Alto Molise. Un punto di forza di cui può beneficiare tutta l’area del Gal Alto Molise, il partenariato formato da 19 comuni e oltre 116 privati, che sta lavorando assiduamente per un nuovo piano di sviluppo locale, in cui sono gli attori del territorio ad essere protagonisti. Dopo l’incontro tematico sul turismo sostenibile il 13 ottobre a Capracotta e sulle nuove filiere dell’agroalimentare il 15 ottobre a Poggio Sannita, il 20 ottobre nella sede della riserva di Montedimezzo (Vastogirardi) si parlerà di “Conservazione dell’ambiente, del paesaggio e della biodiversità: partecipazione pubblica nelle azioni di tutela e valorizzazione tra tradizione ed innovazione”.

«L’evento  – spiega Paolo Di Martino, professore dell’Università del Molise, nello staff tecnico del Gal Alto Molise – è trasversale agli altri due ambiti tematici già affrontati negli ultimi incontri del Gal Alto Molise. Si baserà sulla partecipazione degli attori locali sui temi della conservazione della biodiversità floristica delle praterie naturali e sul contributo all’identificazione, caratterizzazione genetica e conservazione degli ecotipi locali di leguminose. Inoltre, si condivideranno idee per la valorizzazione degli habitat della rete Natura 2000 e del paesaggio culturale della transumanza nel territorio del Gruppo di Azione Locale Alto Molise». Un appuntamento importante, a partire dalle 16, a cui tutti i rappresentanti delle imprese ed associazioni del territorio, oltre agli amministratori, sono invitati a partecipare. Il piano di sviluppo che il Gal Alto Molise sta elaborando è infatti un progetto che si nutre della partecipazione attiva delle persone che vivono sul territorio, chiamate ad essere interpreti del futuro e delle prospettive della propria terra. Di qui gli eventi di confronto tematici, occasioni in cui mettere in evidenza criticità da superare e vantaggi sui quali puntare.

Il 15 ottobre a Poggio Sannita l’analisi e le prospettive dell’agricoltura in Alto Molise.

A Poggio Sannita, il 15 ottobre, lo staff tecnico del Gal Alto Molise, accolto dal sindaco Giuseppe Orlando nel Palazzo Ducale, nel parlare di nuovi modelli di agricoltura per lo sviluppo delle filiere e dei sistemi produttivi locali, è partito da un’analisi del contesto agricolo, per individuare debolezze ed opportunità.

«L’incidenza dell’agricoltura nell’area del Gal Alto Molise rispetto a tutta la Provincia di Isernia è rivelante – ha detto il professore dell’Unimol Angelo Belliggiano, nello staff tecnico con Luca Di Domenico -, ma dal 1982 ad oggi si evidenzia come tale bene comune e sociale va perdendosi».

Le aziende agricole, inoltre, sono per lo più gestite da over 65, mentre i giovani sono solo il 17,3%. Solo tre comuni dell’area di riferimento risultano praticare agricoltura biologica, che rappresenta senza dubbio un settore da sviluppare. Così come bisogna fare leva sul settore lattiero-caseario, che abbraccia già una buona fetta di territorio e che è un grande punto di forza. Molti sono infatti gli allevamenti bovini e ovini. Da parte degli imprenditori dell’agroalimentare è emersa la necessità di valorizzare la qualità delle materie prime locali, rendendole funzionali alle produzioni del territorio. Per esempio, produrre formaggi solo con latte locale. Un prodotto a chilometro zero, fatto di materie prime coltivate nell’area, diventa anche più vantaggioso in termini economici. Come è accaduto con le mele biologiche di Castel del Giudice.  Per valorizzare la produzione c’è bisogno anche di recuperare la biodiversità dei pascoli, come spiegato dal professore Paolo Di Martino. Non mancano le difficoltà, come il sovraffollamento dei cinghiali, i prezzi bassi di alcune materie prime, come il grano, la frammentazione territoriale che penalizza la nascita di nuove aziende agricole. Ma l’obiettivo è quello di trovare la giusta strategia per arginare i problemi e superarli. L’intento è di recuperare alcune colture che possono essere produttive – emblematico l’esempio di un prodotte di olio di Forlì del Sannio – puntare sull’innovazione.

«L’alleanza tra istituzioni ed imprese – ha detto Lino Gentile, sindaco di Castel del Giudice – è la chiave per una gestione attiva del territorio. I fondi pubblici devono essere usati con una strategia unitaria». «Dobbiamo certificare il prodotto che viene dal territorio  – ha aggiunto Marco Giordano, presidente del consorzio Assomab – puntando sulla qualità, non sulla quantità». «L’operazione di ascolto del territorio che il Gal Alto Molise sta facendo – ha detto Serena Di Nucci, presidente del cda – è fondamentale per dare concretezza alla strategia».

Redazione

CBlive

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