Mozione PD sulla Legge 194/1978: respinta in Consiglio Regionale. La denuncia di Micaela Fanelli (PD)
La consigliera regionale Micaela Fanelli, capogruppo del Partito Democratico in Molise, ha duramente criticato la decisione della maggioranza di centrodestra in Consiglio Regionale di respingere una mozione presentata a tutela della legge 194/1978, che disciplina il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza in Italia. Fanelli e il suo gruppo politico avevano definito la mozione come un “atto di civiltà”, fondamentale per la protezione della salute fisica e psicologica delle donne.
Fanelli ha spiegato che il documento era stato depositato nel mese di aprile, in risposta a un emendamento inserito nel decreto PNRR che autorizza l’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori familiari, nonostante il dissenso espresso dalla Commissione europea per l’estraneità di tale misura al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Secondo Fanelli, si tratta di una norma che mina l’essenza stessa della Repubblica laica e democratica e mette in discussione una delle leggi più rilevanti dell’ordinamento italiano, nata per evitare il ritorno ai tempi drammatici dell’aborto clandestino, che causava gravi danni e morti tra le donne.
Nel suo intervento, Fanelli ha sottolineato come, pur in un contesto di dialogo pacato in aula, la maggioranza abbia scelto una linea “antistorica e irrispettosa,” allineandosi senza esitazione alle posizioni del governo Meloni, da lei giudicate sempre più conservative e distanti dalle necessità delle donne. “Incredibilmente,” ha dichiarato, “con una donna per la prima volta al Governo, si va contro le donne.” Una decisione, quella della maggioranza, che Fanelli ha definito non solo come un attacco ai diritti, ma anche come una mancanza di rispetto per i principi di libertà e autonomia che la legge 194 rappresenta.
Il Partito Democratico aveva proposto una maggiore attenzione ai consultori familiari, suggerendo investimenti aggiuntivi per garantire la presenza di medici non obiettori, a tutela della libertà di scelta delle donne. Ma la proposta non è stata accolta. “Con una compattezza politica granitica,” ha affermato Fanelli, “l’intero centrodestra ha scelto da che parte stare, contro le donne, contro il rispetto, contro il diritto, contro la storia.”
Nonostante la battuta d’arresto, Fanelli ha assicurato che il Partito Democratico non smetterà di battersi per i diritti delle donne. “La nostra idea di civiltà non è negoziabile e non cesseremo mai di chiedere giustizia per tutte le donne,” ha dichiarato, sottolineando che la battaglia per i diritti, per quanto ardua, è sempre necessaria. “Ogni donna deve avere la possibilità di scegliere senza paura, senza condizionamenti, in maniera libera e informata.”
Fanelli ha ribadito che le donne non saranno mai sole in questa battaglia, convinta che il progresso sociale e la difesa dei diritti siano valori fondamentali, non soggetti a compromessi. L’impegno del Partito Democratico, ha concluso, continuerà fino a quando ogni donna sarà realmente libera di decidere per se stessa in un ambiente sicuro e rispettoso.