Mirabello Sannitico, lunedì 21 marzo nella chiesa Santa Maria Assunta in scena “Il Trafitto”
La compagnia teatrale parrocchiale “Factum Est” di Mirabello Sannitico in collaborazione con il Centro Culturale Internazionale “Joseph Ratzinger”, lunedì 21 marzo, alle 20,30, nella Chiesa Madre “Santa Maria Assunta”, quest’anno porta in scena il nuovo dramma sacro “Il Trafitto”.
I testi e la regia sono della scrittrice e filosofa Ylenia Fiorenza, che, per quest’anno della Misericordia indetto da Papa Francesco, ha voluto incentrare la trama dell’opera su tre particolari della storia del Crocifisso: il dubbio interiore di Pilato, il racconto inedito delle donne lungo la via del Golgota, il dialogo di Gesù sulla Croce con i due ladroni crocifissi accanto Lui.
Al centro della scena principale, ci sarà, infatti, Cristo, annoverato tra i malfattori, che non si risparmia agli insulti, alle torture, all’infamia. Le musiche creeranno un’atmosfera di sentimenti spezzati e riplasmati con soavità potente, intarsiata di luci e ombre che attraverseranno lo sguardo, l’emozione più intima nelle sfumature della speranza che bussa alla storia umana. I due ladroni, senza saperlo parteciperanno alla vittoria dell’amore sull’odio, della compassione sulle maledizioni, ricevendo il sacramento della Misericordia. E qui, il messaggio di tutto il dramma si condenserà sulla verità del Cristo, il Re che regna attirando al suo cuore trafitto, non minacciando la sua onnipotenza o la sua vendetta. L’agnello di Dio si arrende al dolore fino a morire, ma mai cede alla tentazione del male, del peccato, alla superbia di dimostrare che Lui può tutto, perché, come scrive l’autrice Fiorenza, “il suo potere è nel suo amore”. Lo spettatore sarà allora come spinto a riscoprire che la vita nuova va cercata in sorgenti e rivi scaturiti dal sangue del Figlio di Dio.
I riferimenti al Vangelo di Giovanni nel componimento della drammaturga Fiorenza spiccano come raggi dalla forza centripeta. Tutto è ricondotto al Principio. Tutto è accarezzato dal Verbo, che risuscita dal seno della morte. Anche quando il testo riporta esplicitamente che “chi condanna non è migliore di chi è condannato!”. Questo stabilisce chiaramente il senso di quelle piaghe che lavano l’umanità dalle sue sozzure di indifferenza e di ingiustizia.
La “Factum Est” guidata dal parroco, padre Mario Di Nonno, si appassiona ancora una volta all’attualità e dedica quest’opera a quanti non sanno chiedere misericordia. Anche il teatro si fa veicolo di intercessione.