Lotta al Parkinson, in Molise nasce l’alleanza tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Neuromed di Pozzilli
La ricerca in Molise si arricchisce di una nuova alleanza rivolta a studiare a fondo i meccanismi genetici e molecolari alla base della malattia di Parkinson. E l’evento sarà segnato da un convegno scientifico di altissimo livello al quale parteciperanno esponenti di primo piano del panorama scientifico italiano. Venerdì prossimo sarà infatti inaugurata l’Unità di Ricerca presso Terzi (URT) dell’Istituto di Genetica e Biofisica ‘A Buzzati-Traverso’ (IGB-ABT) del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso il Neuromed di Pozzilli. La nuova struttura, nata dalla stretta collaborazione tra IGB-ABT e Neuromed, studierà con un approccio multidisciplinare la malattia di Parkinson.
Questa patologia colpisce circa il 2% della popolazione dopo i 60 anni di età, ed il 3-5 per cento di quella superiore agli 85 anni, ed è estremamente difficile da affrontare sia dal punto di vista della diagnosi che del trattamento.
“La malattia di Parkinson, per cui tuttora non esiste una cura ma solo trattamenti sintomatici – spiega Antonio Simeone, direttore dell’Istituto di Genetica e Biofisica ‘A Buzzati-Traverso’ – è una patologia molto complessa ed eterogenea, sia per la sua origine genetica che per la sua evoluzione clinica. Finora la ricerca di mutazioni genetiche specifiche ha prodotto risultati limitati, rendendo estremamente improbabile la diagnosi precoce della malattia, se non per un ristretto numero di forme familiari. E’ sulla base di tali premesse che l’URT-IGB presso il Neuromed svolgerà uno studio multidisciplinare, che metta insieme il potere di analisi delle moderne Biotecnologie (dalla genomica di ultima generazione alla modellistica cellulare ed animale) con quello della Clinica e della Genetica Medica, allo scopo di approfondire la conoscenza della funzionalità del sistema dopaminergico (la parte specifica del sistema nervoso che viene colpita dalla malattia, ndr) e di realizzare nuovi protocolli che permettano di allargare la diagnosi della malattia ad una più ampia casistica di pazienti oggigiorno non diagnosticabile”.
“L’ interazione tra CNR e Neuromed – commenta il professor Erberto Melaragno, presidente Neuromed – è un segnale forte dell’impegno che il nostro Istituto rivolge costantemente alla ricerca scientifica nella regione Molise. Il Neuromed è da sempre impegnato in ricerche avanzate nel campo delle patologie neurodegenerative, cosa che lo ha reso protagonista dello scenario scientifico a livello italiano e internazionale. E’ per questo motivo che abbiamo accolto con entusiasmo questo progetto. La collaborazione tra le nostre due strutture, con il bagaglio di conoscenze che ciascuna porterà con sé, segnerà un momento importantissimo per il futuro della nostra regione”.
Il convegno che segnerà la nascita di questa nuova realtà scientifica è adeguato proprio all’importanza del momento e affronterà un tema estremamente complesso: lo scenario nel quale le neuroscienze si muoveranno negli anni futuri, le sfide che la società dovrà affrontare, quanto vorrà investire in questo campo. Ma c’è anche un altro punto: l’impatto che le maggiori conoscenze sul cervello potranno avere sulla vita degli individui e sulla società stessa.