L’intervento del sindaco di Campobasso in occasione dell’incontro con il cardinale Gualtiero Bassetti
“Nel dare il benvenuto dell’intera Città di Campobasso al cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza episcopale italiana, voglio ringraziare il nostro arcivescovo Monsignor Giancarlo Bregantini per aver concorso a ideare questo momento di riflessione e approfondimento su un tema sempre all’apparenza complesso e frastagliato come quello della convivenza tra i popoli ma che poi, in realtà, è riassumibile in un concetto molto immediato, ovvero quello che deve mettere al centro di ogni discorso la volontà della costruzione della pace”. Così il sindaco Roberto Gravina, in occasione dell’incontro di questa sera con il cardinale Gualtiero Bassetti, tenutosi nella chiesa di Sant’Antonio di Padova.
“Il Mediterraneo, immagine di fondo e tema di questo incontro, – ha continuato il primo cittadino – è sempre stato una via di comunicazione più che un confine. Storicamente ha rappresentato una traiettoria da percorrere per unire, per scoprire l’altro, per raggiungerlo, per conoscere.
Nel disarticolato atteggiamento contemporaneo che troppo spesso ha mostrato di saper dimenticare più che di saper ricordare, abbiamo bisogno di imparare a riconoscere nell’altro una parte di noi, di quello che siamo e che abbiamo prodotto come civiltà, come cultura e come società.
Proprio il termine bisogno è il più indicato per aiutarci a prendere coscienza del fatto che troppo spesso, ci distanziamo dalle possibilità che una scoperta ci offre per il solo fatto di ritenerci incapaci di gestire le relazioni che essa produce. Vivere come un arricchimento il confronto con l’altro richiede una crescita, un impegno. Accogliere, così come anche il farsi conoscere, rappresentano azioni per le quali l’impegno non può essere ridotto ad un singolo ed isolato momento. Non si tratta di fatti episodici ma di una costruzione d’identità che va portata avanti costantemente nel tempo e nel nostro quotidiano come cittadini.
In questo percorso di crescita, le istituzioni hanno il compito di creare una rete partecipativa che possa sostenere l’inclusione e far fronte alle dinamiche di relazione che si producono, con interventi ed iniziative basate soprattutto sull’ascolto e la relazione diretta con chi opera sul campo.
Il Mediterraneo, prim’ancora che come frontiera di pace, va rivissuto come mare della convivenza. La situazione politica internazionale è animata da irragionevoli prospettive di scontro e ritroviamo radicati nelle coscienze degli Stati che si contrappongono gli uni agli altri, proclami più che progetti. La società, invece, ha necessità di questi ultimi e di idee che sappiano immaginare una prospettiva futura lontana dalle armi e dal fuoco.
Cosa più dell’acqua di un mare che definisce i contorni di decine e decine di nazioni può spegnere l’incendio che si sta alimentando colpevolmente tra i popoli?
L’augurio mio e della città che rappresento va a lei Cardinale Bassetti e a tutta la Conferenza episcopale italiana per l’incontro di riflessione e di spiritualità per la pace nel Mediterraneo, che si terrà a Bari nel prossimo mese di febbraio e che porterà in Puglia, insieme a Papa Francesco, oltre cento vescovi provenienti da tutto il Mediterraneo. Siamo certi che quel momento di profonda riflessione che vi apprestate a vivere sarà alimentato anche da ciò che sapremo dirci, tutti insieme, questa sera qui a Campobasso”.