L’informazione necessaria per conoscere la propria cefalea e curarla
Il mal di testa, o cefalea, è un disturbo molto comune. In alcuni casi esso viene definito ‘occasionale’ vale a dire curabile con farmaci generici, in altri può essere così frequente e grave da compromettere le attività quotidiane di chi ne soffre. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità dieci milioni di Italiani (2 miliardi e mezzo in tutto il mondo) soffrono di cefalea in modo frequente, fino ad avere in alcuni casi un peggioramento significativo della propria qualità di vita.
In occasione della IIX edizione della Giornata Nazionale del Mal di Testa, il 14 maggio, promossa dalla Società Italiana Studio Cefalee (SISC), il Neuromed affronta la patologia da un particolare punto di vista, oggetto dell’ultimo incontro formativo tenutosi nel campo dello studio e della cura dell’emicrania: il mondo femminile.
Il Centro per lo Studio e la Cura delle Cefalee del Neuromed di Pozzilli, riconosciuto come centro di terzo livello con Headache Clinic dalla SISC, affronta quotidianamente i problemi legati a tali patologie. Ascolta persone che da tempo convivono con il mal di testa, che spesso hanno tentato a lungo di gestire la situazione con i farmaci, fino a non averne più giovamento. E ascoltare è un termine molto importante, perché il mal di testa ha una sua storia, diversa da persona a persona. Proprio questa storia è fondamentale per affrontarlo correttamente.
“La Cefalea storicamente, e nel pensiero comune, è molto più legata al mondo femminile che a quello maschile. – spiega la dottoressa Anna Ambrosini, responsabile del Centro per lo Studio e la Cura delle Cefalee del Neuromed. – L’emicrania, una delle forme più comuni delle cefalee invalidanti è tre volte più frequente nelle donne in età riproduttiva rispetto agli uomini. Effettivamente il ruolo degli ormoni è ben noto, sia nelle varie fasi del ciclo femminile che nelle variazioni legate all’età riproduttiva, come la gravidanza, l’allattamento, la menopausa. E’ importante dunque che i diversi specialisti coinvolti abbiano un quadro complessivo degli aspetti fisiopatologici del ciclo femminile, per quanto riguarda gli aspetti ormonali, al fine di avere un’idea più chiara anche sui trattamenti da predisporre nelle varie fasi.”
Ma cosa bisogna fare quando avvertiamo che il nostro mal di testa, considerato magari solo un fastidio fino a quel momento, comincia ad essere persistente? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Ambrosini, che ci ha spiegato quanto il ruolo del Medico di Medicina Generale sia cruciale nella fase di riconoscimento, e quindi di diagnosi, del problema. “L’approccio migliore per chi inizia ad avere problemi – spiega la Responsabile del Centro – è quello di rivolgersi al proprio medico, che è capace di valutare se si tratta di una cefalea primaria, cioè non conseguente ad altre patologie, oppure se è una cefalea secondaria. Nel momento in cui l’aiuto del medico di famiglia non fosse sufficiente sarà lui stesso ad indirizzare il paziente verso uno specialista, a seconda della gravità del caso. A volte l’emicrania è una patologia facilmente gestibile, che non incide in nessun modo sulla vita del paziente e quindi non necessità di un approccio diagnostico-terapeutico particolarmente complesso. In tutti gli altri casi è necessario rivolgersi a specialisti. Quando gli specialisti di primo livello non riescono a raggiungere l’obiettivo prefissato, cioè quello di migliorare la qualità di vita del paziente, bisogna rivolgersi ai centri ultraspecialistici per le cefalee”:
Sono indispensabili, quindi, momenti di informazione ed educazione di coloro che cercano risposte al mal di testa, che affrontano la patologia alla ricerca di un miglioramento della qualità di vita Per questo la conoscenza delle cefalee e dei possibili percorsi assistenziali è indispensabile, per evitare che la sofferenza individuale porti ad un disagio lavorativo e nella vita di relazione, diventando problema sociale. Al fine di curare il proprio mal di testa è giusto conoscerlo e sapere a chi bisogna rivolgersi per trattarlo.