‘Liberi di leggere’: l’autrice Valentina Farinaccio incontra i detenuti del carcere di Campobasso
Poche certezze su cui contare, ma un’unica incrollabile fede: tra un’isola e l’altra c’è sempre il mare. Ma per il resto tutto può diventare il suo esatto contrario. Tanto vale rischiare, soprattutto quando la posta in gioco è la felicità.
È questo il messaggio con cui si sono confrontati nelle ultime settimane e da qui partono per una giornata all’insegna della lettura e del confronto.
Nell’ambito di ‘Liberi di leggere’, l’iniziativa di ‘Ti racconto un libro 2019’, il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione – promosso e sostenuto dal Comune di Campobasso e realizzato dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli e il patrocinio della Provincia di Campobasso, la scrittrice Valentina Farinaccio farà visita ai detenuti del carcere di Campobasso per discutere e confrontarsi sul suo ultimo libro, ‘Le poche cose certe’, che gli ospiti della casa circondariale hanno letto nelle ultime settimane.
L’incontro, in programma oggi martedì 26 marzo alle ore 15.30 nell’istituto carcerario, è organizzato in collaborazione con il Laboratorio di lettura del carcere di Campobasso, condotto da Brunella Santoli, e rappresenta un’occasione unica di crescita culturale e umana, non solo per i detenuti, ma anche per gli organizzatori dell’appuntamento che da anni promuovono questo tipo di iniziativa che ha registrato sempre riscontri molto positivi.
Il prossimo appuntamento con ‘Ti racconto un libro’ è in programma giovedì 28 marzo alle ore 18.30 nel Circolo sannitico di Campobasso con il poeta e paesologo Franco Arminio per un doppio appuntamento. Nel pomeriggio, alle ore 15.30, Arminio sarà alla guida di ‘Esercizi di osservazione’, un originalissimo laboratorio poetico aperto a tutti coloro (disponibilità limitata) che vorranno cimentarsi con la poesia.
Alle ore 18.30, sempre nei locali del Circolo sannitico di Campobasso, l’autore incontrerà il pubblico per la presentazione di Resteranno i canti, omaggio alla parola che sa posarsi su dettagli fino a un minuto prima invisibili, illuminandoli e che, nascendo nel silenzio, ridanno voce ai paesi spopolati.
Giuseppe Moffa