L’europarlamentare Aldo Patriciello alla presentazione del volume ‘Iuxta flumenVulturum’: “Lavoro di interesse e attualità”
Sono felice di essere qui oggi perché reputo che la cultura sia uno strumento potente per comunicare valori e promuovere obiettivi di interesse pubblico. Quando questo accade, com’è il caso di oggi, la cultura diviene la strada maestra lungo la quale si creano nuove ricchezze”. Così Aldo Patriciello, europarlamentare di Forza Italia e membro della Commissione Industria, Ricerca e Energia al Parlamento Europeo, nel suo intervento a Castel San Vincenzo in occasione della presentazione del volume “Iuxta flumenVulturum”, il libro a cura di Federico Marazzi e Alessandro Luciano.
“Se sono qui – ha detto Patriciello – è per testimoniare attraverso la mia presenza l’apprezzamento per un’iniziativa culturale che reputo di estremo interesse e stringente attualità: attraverso i lavori infrastrutturali di manutenzione, la sensibilità dell’ENEL e la sapiente guida della Soprintendenza si è dimostrato, infatti, come storia, cultura e patrimonio artistico possano andare a braccetto con il settore dei ‘lavori pubblici’. Ciò è possibile solo quando forme di dialogo e di proficua collaborazione si sostituiscono a diatribe ideologiche e posizioni preconcette secondo cui cultura e profitto non possono coesistere e, anzi, si elidono a vicenda. Non a caso – ha spiegato l’eurodeputato azzurro – l’Unione Europea da tempo investe nella cultura, ritenendola funzionale allo sviluppo ed alla creazione di nuovi posti di lavoro. Le industrie culturali europee rappresentano il 4,5% del PIL dell’UE ed il 3,8% dell’occupazione: ciò significa 8,5 milioni di posti di lavoro e anche molti di più se consideriamo le ricadute in altri settori collegati. Gli ultimi dati, inoltre, – ha concluso Patriciello – mostrano un potenziale di crescita impressionante di tali settori: tra il 2007 e il 2014 l’occupazione è cresciuta in media del 3,5% ogni anno. Un’evidenza che ci impone di continuare ad investire con lungimiranza e determinazione in quest’ambito. Ricerca, cultura, merito, eccellenza: sono queste le parole chiave da cui dobbiamo ripartire”.