Leggi di bilancio, il Cdm impugna, il centrodestra di Palazzo Moffa presenta interrogazione

L'ex Governatore Michele Iorio tra Angela Fusco Perrella e Nicola Cavaliere
L’ex Governatore Michele Iorio tra Angela Fusco Perrella e Nicola Cavaliere

Scontro a Palazzo Moffa sull’impugnativa delle nuove leggi regionali del Molise da parte del Consiglio dei ministri. A pronunciarsi sulla questione i consiglieri di centrodestra a Palazzo Moffa. “Nonostante le rassicurazioni del Presidente Frattura, che ha immediatamente provveduto a rincuorare tutti perché i ‘conti sono in ordine’, non possiamo non constatare come siano davvero pesanti i rilievi di incostituzionalità mossi dal Governo centrale, con la conseguente deliberazione del Consiglio dei Ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale le leggi di bilancio regionale del Molise”, hanno fatto sapere Fusco, Iorio Sabusco e Cavaliere.

“Una bocciatura politico-istituzionale figlia di un atteggiamento a volte troppo approssimativo e a volte superbo di chi governa questa Regione senza accettare una qualsiasi forma di dialogo con le altre parti politiche presenti in Consiglio regionale, le cui indicazioni, osservazioni, troppo spesso non vengono nemmeno prese in considerazione. I rilievi sono rilevanti e soprattutto ben documentati, per queste ragioni con un’apposita interrogazione chiederemo al Presidente Frattura di sapere quali correttivi intenderà adottare la Regione per sanare le eccezioni evidenziate dal Consiglio dei Ministri, a partire da quelle sollevate in materia di conferimento di funzioni e compiti in materia di ambiente ed energia all’Arpam. Difatti la legge n. 4/2016 “Disposizioni collegate alla manovra di Bilancio 2016-2018 in materia di entrate e spese” assegna alla stessa Agenzia le funzioni amministrative regionali in materia di ambiente ed energia e le funzioni già attribuite dalla legge regionale n. 16/2011 alle Province in materia di inquinamento e qualità dell’aria. In pratica, come evidenziato dal testo dell’impugnativa, vengono, dunque, unificate sotto un unico ente, per quanto concerne la materia dell’inquinamento atmosferico, sia poteri di pianificazione ambientale (come i piani di qualità dell’aria) che i poteri di attuazione di detti piani, nonché, addirittura, l’esercizio del «potere sostitutivo nei confronti dei Comuni in caso di inerzia nell’attuazione degli interventi per la gestione operativa di episodi acuti di inquinamento atmosferico» (articolo 5, comma 1, lett. e) della legge regionale 16/2011. Vengono quindi attribuite all’Arpam funzioni che implicano ampi margini di discrezionalità e valutazioni di molteplici aspetti e interessi fino ad oggi riservate solo agli enti territoriali in grado di rappresentare tutti gli interessi del territorio, come le Regioni e le Province e che, nell’esercizio di funzioni di autorizzazione e di pianificazioni, si avvalgono del solo supporto tecnico delle Arpa”.

“Parere – proseguono i consiglieri – che avvalora quanto avevamo cercato di evidenziare già in precedenza, sostenendo la necessità di non attribuire all’Arpam quelle funzioni che, per la sua stessa natura statutaria, non le appartengono, osservazioni ovviamente cadute nel vuoto, portando al risultato poi partorito dalla maggioranza governativa. Risulta quindi evidente come l’art. 16 della L.R. n. 4/2016, predisposto dal Governo regionale allo scopo di trasferire tutte le funzioni in materia ambientale ad un ente tecnico-scientifico, come l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, quasi a trasformarne la natura giuridica, si pone nettamente in contrasto con l’articolo 1 del d.l. 496/1993 che disciplina le funzioni delle ARPA e con l’articolo 1, commi 85, 87, 89 e 91, della legge 56/2014 per quanto concerne il riordino delle funzioni delle Province in violazione dell’art. 118 primo comma Cost., e dell’articolo 117, comma 2, lett. p) e s), Cost. Non meno gravi i rilievi fatti alla L.R. n. 6/2016 “Bilancio regionale di previsione per l’esercizio finanziario 2016 – Bilancio pluriennale 2016 – 2018” vista l’entità della cifra in ballo, euro 736.046.447,90, iscritta in bilancio alla voce “utilizzo avanzo presunto di amministrazione”; nello specifico le osservazioni sono molto tecniche e circostanziate tali da meritare un necessario approfondimento, quelle che viene contestato è l’utilizzazione di cosiddetti fondi “liberi” prima dell’approvazione del rendiconto da parte del Consiglio regionale (sentenza Corte Costituzionale n. 70/2012) e l’utilizzo della quota accantonata relativa al Fondo crediti di dubbia esigibilità come avanzo presunto di amministrazione, utilizzo che si pone in contrasto con la disciplina dell’armonizzazione dei bilanci pubblici recata dal decreto legislativo n. 118 dei 2011, e rappresenta, quindi, una violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, che ne riserva la competenza esclusiva allo Stato, nonché, conseguentemente, dell’articolo 81, terzo comma, della Costituzione. Inoltre, per quanto concerne il pagamento della quota interessi e della quota capitale delle anticipazioni di liquidità, si evidenzia che i relativi capitoli di spesa, riguardanti le quote interessi e le quote capitale (capitoli 54290, 54300, 56253, 56260), non presentano la necessaria copertura finanziaria per l’intero triennio, in violazione dell’articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Infine l’ultima osservazione è stata fatta sulla legge di stabilità 2016, riguardante un errore che con maggiore attenzione il Governo regionale avrebbe anche potuto evitare di compiere, parliamo della disposizione dell’art. 12 che aggiunge quale requisito per l’iscrizione nel ruolo provinciale dei conducenti di veicoli o natanti adibiti ad autoservizi pubblici non di linea il “domicilio professionale nella provincia di Campobasso o di Isernia”, disposizione illegittima in quanto limita la concorrenza garantita dal legislatore italiano e comunitario, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lett. e) della Costituzione. Restiamo – concludono gli esponenti di Palazzo Moffa – in attesa di vedere come evolverà la situazione, e soprattutto di come si cercherà di porre rimedio alla nuova bacchettata del Governo Renzi”.

Redazione

CBlive

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