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Legacoop Molise celebra il 50esimo anniversario della sua fondazione

Domenico Rotondi

Nei giorni scorsi Legacoop Molise ha celebrato il cinquantesimo anniversario della sua fondazione con una serie di appuntamenti qualificanti per il territorio regionale, non dimenticando di ripercorrere le tappe salienti che hanno caratterizzato la crescita del mondo cooperativistico nei diversi e vasti comprensori di riferimento. In effetti, detta organizzazione mutualistica ha, da sempre, incentrato la sua attenzione sul mondo del lavoro partecipativo e solidale, con particolare attenzione alle fasce deboli della popolazione, tra cui giovani, anziani e persone fragili con disabilità sociale.
Non a caso, Legacoop ha favorito, nel corso degli anni, la crescita del patrimonio collettivo nei diversi comparti produttivi, proiettando coerentemente ogni forma di attenzione verso i settori artigianali, manifatturieri ed agroalimentari. Tale politica è stata, peraltro, perseguita, con determinazione e spirito positivo, dalla presidentessa regionale, Chiara Iosue, la quale si è resa interprete autentica dei bisogni primari avvertiti dalle composite cittadinanze molisane. A riprova di quanto detto, va ricordato che Legacoop nazionale, ovvero Lega delle Cooperative e Mutue, ha una storia che risale al 1886, nata con l’obiettivo concreto di rappresentare e tutelare le cooperative italiane. Si tratta, perciò, della più antica organizzazione di rappresentanza in Italia, perfettamente legata ai valori di solidarietà, mutualità e sviluppo sostenibile, mai disgiunti dalle necessità delle persone più svantaggiate. Tale rete organizzativa ha saputo dare voce a tutti, riuscendo a promuovere modelli economici innovativi che mettessero al centro del mercato del lavoro il bene collettivo, chiaramente in alternativa ai disvalori fondati sull’egoismo e sulla speculazione.
Una mission che, in Molise, ha sfidato concretamente le diffidenze ataviche legate alla controproducente mentalità dei particolarismi e dei campanilismi, purtroppo ancora presenti nella problematica realtà sociale dell’Italia meridionale. Non a caso, negli ultimi anni, è stata registrata, grazie al diretto coinvolgimento dei giovani molisani, la nascita di circa venti “cooperative di comunità”, positivamente presenti nella produzione di beni e servizi che riguardano l’allevamento e i piccoli caseifici, nonché la manifattura tradizionale e la cultura digitale. Per dette ragioni, la dirigenza regionale di Legacoop ha promosso un articolato confronto sia con gli amministratori locali, sia con i responsabili delle realtà sindacali, politiche ed intellettuali dell’antica terra dei sanniti. Un modo nuovo per portare avanti un progetto ambizioso, quale quello di costruire “imprese collettive”, sempre più fondate su basi etiche e lungimiranti, perfettamente in linea con l’esigenza di rendere possibile e praticabile il rinnovamento digitale nell’ottica di frenare, finalmente, l’impoverimento economico ed umano delle Aree Interne.

LA COOPERAZIONE COME MODELLO DI GOVERNANCE E SVILUPPO TERRITORIALE

Nel corso della manifestazione si è tenuto, anche, un significativo confronto sul modello cooperativistico inteso quale strumento di governance e sviluppo territoriale, anche alla luce delle recenti conflittualità economiche causate dalle crisi nazionali ed internazionali. Nel corso dei lavori, dopo l’intervento introduttivo del direttore nazionale, Gianluigi Granero, fondamentalmente incentrato sulle potenzialità organizzative offerte dalla poliedrica struttura mutualistica di via Giuseppe Antonio Guattani nello storico edificio dei “gemelli romani”, sono seguite le valutazioni tecniche e statistiche di Enzo Rizzo, direttore scientifico di IPSOS, il quale ha tratteggiato le difficoltà vissute dalle realtà produttive italiane, vittime di un sistema fiscale opprimente, nonché di una burocrazia invadente. Per di più, il valente direttore, si è soffermato sulla necessità di liberare il mondo giovanile dalla cocente precarietà che investe e soffoca i vari livelli occupazionali. Da qui, la formulazione di un modello economico solidale, capace di coinvolgere e stimolare le giovani intelligenze presenti in tutte le regioni, anche per contrastare efficacemente la preoccupante fuga dall’Italia. Non sono mancate, tuttavia, le note positive, presentate ed argomentate da Elena Torri, nella qualità di coordinatrice regionale UNIPOL, la quale, oltre ad elogiare il modello Molise per le sue caratteristiche umanitarie e valoriali, ha indicato gli interventi programmatici su cui investire risorse e progetti, tra cui la definizione di un nuovo coordinamento territoriale tra i piccoli Comuni delle Aree Interne. Successivamente, il confronto è stato ulteriormente impreziosito dall’intervento di Simone Gamberini, presidente nazionale di Legacoop, che, nel ripercorrere le coerenti battaglie sociali promosse dalle dirigenze territoriali, ha evidenziato le straordinarie potenzialità produttive tuttora presenti nelle diverse aree appenniniche del sistema paese, malgrado le politiche di corto respiro praticate finora. I lavori si sono conclusi con i chiari e circostanziati interventi degli amministratori locali molisani, tra cui Lino Gentile, sindaco di Castel del Giudice, Daniele Saia, nella duplice veste di primo cittadino di Agnone e presidente della Provincia di Isernia, nonché del sindaco di Pietracatella, Antonio Tomassone.

Redazione

CBlive

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