L’approccio mini invasivo e le nuove frontiere degli interventi al cuore: convegno alla Fondazione “Giovanni Paolo”

DE_FILIPPO_ALTIERIL’approccio mininvasivo e le nuove frontiere degli interventi al cuore sono stati gli argomenti principali del convegno scientifico promosso della Fondazione “Giovanni Paolo II”, sabato 11 giugno 2016, a cui hanno partecipato numerosi professionisti della sanità, arrivati anche da fuori regione.  Rilevante anche la presenza di cittadini, associazioni di volontariato che hanno voluto testimoniare in questo modo la vicinanza alla Cattolica di Campobasso.

Sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente della Fondazione dott. Maurizio Guizzardi, l’Arcivescovo Mons. Bregantini e il Presidente della Regione, Paolo Di Laura Frattura. Il Direttore Generale dott. Mario Zappia ha presentato il convegno.

Particolarmente rilevante la presenza del prof. Massimo Massetti, Direttore dell’Area Cardiovascolare della Fondazione “Policlinico Universitario Gemelli” di Roma, ha svolto una apprezzatissima relazione scientifica, sulle “Strategie chirurgiche della stenosi aortica”.  Il cardiochirurgo vanta un’esperienza in campo europeo nell’ambito della cardiochirurgia e più nello specifico nel campo della mininvasività.  “Non c’è quasi intervento al cuore che non si possa effettuare con una modalità mininvasiva: rivascolarizzazioni, operazioni a cuore battente, by pass, sostituzioni di valvole, aneurismi e molto altro si eseguono sempre più spesso senza le grandi incisioni del passato“ ha sottolineato il prof. Massetti “L’approccio mininvasivo è innanzitutto una filosofia che punta a mantenere alta la qualità della vita del paziente nella sua globalità e a limitare lo stress chirurgico, che può comportare molti danni”.

L’innovazione tecnologica e il costante aggiornamento scientifico del Centro Molisano, sono il frutto dell’essere parte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Le strategie cliniche e i percorsi clinici-assistenziali e di ricerca della Fondazione “Giovanni Paolo II”, vengono condivisi con la Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma, nell’ottica della formazione costante e dell’aggiornamento continuo.

Particolarmente apprezzate le relazioni scientifiche e il collegamento “live surgery” dalla Sala operatoria, il  dott. Carlo De Filippo. Direttore del Dipartimento Malattie Cardiovascolari, mentre interveniva chirurgicamente, illustrava ai presenti le innovative metodiche applicate in Fondazione. Mentre il dott. Cosmo Sacra, Direttore dell’U.O. di Cardiologia, e il prof. Arturo Giordano hanno illustrato, sempre in diretta video dalla camera operatoria, la metodica Tavi.

Nel corso dei lavori è stato ribadito che la prognosi dei pazienti affetti da stenosi aortica sintomatica grave è poco favorevole: se il paziente non viene sottoposto a trattamento subito dopo l’insorgenza dei sintomi, la sopravvivenza media è breve.

Oggi è possibile sostituire la valvola danneggiata senza l’ausilio dei punti di sutura, grazie a un suo esclusivo dispositivo di ancoraggio autoespandibile. Se prima per una sostituzione valvolare la procedura di fissaggio richiedeva molto tempo oggi, in poche decine di minuti, è possibile inserire la valvola sutureless. La riduzione dei tempi operatori va a vantaggio del paziente e offre al chirurgo più tempo da dedicare a eventuali procedure associate.

Grazie a queste nuove tecnologie d’avanguardia disponibili per trattare la patologia valvolare aortica. La Fondazione è nella condizioni di poter offrire a ciascun paziente il trattamento ottimale, tenendo conto delle sue caratteristiche individuali, cliniche e anatomiche. E’ questa la realizzazione sul campo di quella che si può definire medicina personalizzata.

Non è passata inosservata la presenza del prof. Ottavio Alfieri, il cardiochirurgo che nei prossimi giorni opererà Silvio Berlusconi, ma che non ha fatto alcun riferimento al suo “famoso” paziente. L’illustre accademico è legato da sentimenti di amicizia con alcuni specialisti della Cattolica con cui collabora stabilmente. E’ già la seconda volta che viene a Campobasso ed è rimasto affascinato dalle bellezze paesaggistiche della nostra terra. La collaborazione scientifica con la Fondazione dura da tempo, egli ha definito il Centro di Alta specializzazione molisano “una risorsa per questa terra, un centro d’avanguardia al pari dei migliori ospedali Europei”.

Nel corso dell’evento è stato anche presentato il Progetto di cooperazione internazionale promosso dalla Fondazione con l’OSPEDALE  VEZO DI ADAVADOAKA in MADAGASCAR. Gli specialisti del Dipartimento si sono recati in Africa per attivare il servizio di Riabilitazione e formare il personale. E’ stato attivato un progetto che permette agli specialisti della Fondazione di fornire costantemente delle consulenze online ai colleghi del Centro Medico Africano.  Tutto questo viene fatto a titolo puramente gratuito, in linea con le finalità della Istituzione no profit molisana.

Redazione

CBlive

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