L’analisi del mercato azionario a cura di Pasquale Ferraro
La Doria, verso nuovi massimi storici.
La Doria è un Gruppo leader nella produzione e commercializzazione di derivati del pomodoro,di succhi e bevande di frutta, di legumi e pasta in scatola. A partire dagli anni ’60 l’Azienda acquisisce posizioni di rilievo nei mercati esteri soprattutto attraverso le Private Labels, rafforzando in Italia la notorietà del marchio che ne fa accrescere il fatturato. Tra gli anni ’80 e ’90, La Doria realizza poi un importante piano d’espansione ed, attraverso l’ammodernamento degli impianti e la diversificazione dei prodotti e dei mercati, raddoppia la propria capacità produttiva. Il 1995 rappresenta un anno di grande importanza per la Società: la quotazione alla Borsa Valori di Milano. Dal 2010 a 2013 i ricavi di gruppo sono stati sempre in crescita. Il 16 Ottobre la società ha comunicato di aver sottoscritto l’accordo per l’acquisizione del 100% del capitale sociale del Gruppo Pa.Fi.al. Srl, holding di controllo delle società Delfino S.p.A. e Althea S.p.A.. Con questa acquisizione il Gruppo diventa il primo produttore italiano di sughi pronti a marchio private labels e tra i primi produttori Europei, ampliando la propria gamma con prodotti a più alto valore aggiunto e contenuto di servizio. L’acquisizione costituisce un’operazione di significativa valenza strategica per il Gruppo La Doria che punta a rafforzare la leadership nel mercato europeo delle private labels nei propri settori di riferimento. Giovedì 13 novembre verranno pubblicati i dati del terzo trimestre 2014. Il 22 ottobre Banca Imi ha aumentato il target price di La Doria da 7.73 a 9 euro e confermato il giudizio “BUY”. La semestrale era stata chiusa con un utile netto di 7,3 mln euro, in aumento rispetto ai 5,8 mln registrati nello stesso periodo del 2013 (+26%).
Continua il rally per il titolo La Doria che si avvicina verso nuovi massimi storici (prezzo max storico 6.87 euro). Le quotazioni del gruppo alimentare hanno chiuso la seduta a 6.73 euro (+6%, max della giornata), guadagnando così dall’inizio dell’anno circa 70 punti percentuali. Negli ultimi due anni il titolo ha fatto registrare un aumento del 275%.
Confermati gli obiettivi economici e finanziari per l’anno 2014.
Cementir Holding: il Consiglio di Amministrazione approva i risultati consolidati relativi ai
primi nove mesi 2014
– Ricavi a 714,7 milioni di euro (741,4 milioni di euro nei primi nove mesi 2013)
– Margine operativo lordo a 127,7 milioni di euro (116,0 milioni di euro nei primi nove
mesi 2013) in crescita del 10%
– Risultato ante imposte a 63,7 milioni di euro (39,7 milioni di euro nei primi nove
mesi 2013) in crescita del 60,7%
– Indebitamento finanziario netto a 322,2 milioni di euro (354,9 milioni di euro al 30
giugno 2014)
– Confermati gli obiettivi economici e finanziari per l’anno 2014.
I ricavi delle vendite e prestazioni hanno raggiunto 714,7 milioni di euro (741,4 milioni di euro nei primi nove mesi 2013), in diminuzione del 3,6% rispetto al 30 settembre 2013 a causa della riduzione dei ricavi sul mercato italiano e dell’impatto negativo di oltre 52 milioni di euro derivante dalla svalutazione delle principali valute estere nei confronti dell’euro; a cambi costanti i ricavi si sarebbero attestati a 766,8 milioni di euro, in aumento del 3,4% rispetto all’anno precedente principalmente per il positivo andamento delle attività nei Paesi Scandinavi ed in Turchia. Nei Paesi Scandinavi i ricavi a cambi costanti risultano in leggera crescita rispetto al medesimo periodo 2013 con un andamento differenziato in Danimarca, Norvegia e Svezia: in Danimarca i volumi venduti di cemento e calcestruzzo sono cresciuti di circa il 3%, generando un incremento dei ricavi di circa 6 milioni di euro. In Norvegia, invece, i ricavi in valuta locale risultano sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente per effetto di una lieve diminuzione delle quantità vendute di calcestruzzo compensata dall’aumento dei prezzi di vendita. In Svezia, infine, si è registrata una diminuzione dei ricavi in valuta locale a causa della contrazione dell’attività di costruzione nell’area di Malmӧ, dove sono principalmente localizzati gli impianti delle società controllate. In Turchia i ricavi in valuta locale sono aumentati di circa il 20% rispetto ai primi nove mesi 2013 per l’incremento delle quantità vendute di cemento (+3,4% rispetto al 2013) e il sensibile aumento dei prezzi di vendita sia del cemento che del calcestruzzo sul mercato domestico; la svalutazione di oltre il 19% della Lira Turca nei confronti dell’euro ha tuttavia azzerato tale aumento nel bilancio convertito in euro. In Estremo Oriente i ricavi in valuta locale risultano complessivamente stabili rispetto al 30 settembre 2013 poiché in Cina le quantità di cemento vendute ed i prezzi di vendita sono rimasti in linea con il 2013 mentre in Malesia si è registrata una diminuzione dei volumi di cemento venduti, conseguenza dei lavori di ampliamento della capacità produttiva dell’impianto, compensata dalla positiva dinamica dei prezzi di vendita. Nel corso del 2014, tuttavia, lo Yuan Cinese ed il Ringgit Malese hanno subito una svalutazione nei confronti della valuta europea e, quindi, i ricavi realizzati in Estremo Oriente espressi in euro risultano inferiori di circa il 3,5% rispetto al precedente esercizio. Cementir Holding SpA. In Egitto i ricavi in valuta locale sono aumentati di circa il 6% rispetto ai primi nove mesi 2013 grazie all’incremento del prezzo medio di vendita del cemento sul mercato domestico, con volumi venduti in linea con i nove mesi dell’esercizio precedente; anche in questo caso, tale positivo andamento non trova riflesso nel bilancio convertito in euro a causa della svalutazione della Sterlina Egiziana rispetto al cambio medio dei primi nove mesi del 2013. In Italia, infine, il settore delle costruzioni non evidenzia segnali di ripresa: le quantità vendute di cemento e calcestruzzo sono ulteriormente diminuite rispetto al 2013 generando una contrazione dei ricavi di oltre il 20%. I costi operativi sono scesi complessivamente del 7,9%, passando dai 630,8 milioni di euro dei primi nove mesi del 2013 a 580,7 milioni di euro del 30 settembre 2014, beneficiando sia delle suddette svalutazioni valutarie nei confronti dell’euro sia dei risparmi realizzati sull’acquisto delle materie prime. In particolare, il costo delle materie prime diminuisce di 35,9 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2013, dei quali 24,8 milioni di euro derivano dai positivi effetti cambi e 11,1 milioni di euro derivano dai risparmi ottenuti sull’acquisto dei combustibili e sui consumi energetici, grazie alla politica centralizzata di approvvigionamento ed alla maggiore efficienza degli impianti. I costi del personale e gli altri costi operativi, pari a 111,9 milioni di euro e 176,9 milioni di euro, diminuiscono del 3,6% e del 5,3% rispetto al 30 settembre 2013 esclusivamente per l’effetto indotto dalle svalutazioni: a cambi costanti tali voci sarebbero in linea con l’esercizio precedente. Il margine operativo lordo, pari a 127,7 milioni di euro, aumenta di 11,7 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2013 (116,0 milioni di euro) per i migliori risultati realizzati in Turchia e Danimarca. L’incidenza del margine operativo lordo sui ricavi raggiunge il 17,9% evidenziando un recupero di redditività industriale di 2,2 punti percentuali rispetto al medesimo periodo del 2013. A cambi costanti, il margine operativo lordo sarebbe stato pari a 140 milioni di euro, in aumento di 24 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2013, con una incidenza sui ricavi delle vendite del 18,3%. Il risultato operativo, al netto di ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti per 60,9 milioni di euro, si attesta a 66,8 milioni di euro, in crescita del 31,7% rispetto al 30 settembre 2013. Il risultato della gestione finanziaria, negativo per 3,0 milioni di euro, migliora sensibilmente rispetto all’esercizio precedente (-11,0 milioni di euro) principalmente a seguito degli utili su cambi generati dalla rivalutazione di alcune valute estere nei confronti dell’euro nonché per la progressiva discesa del costo del denaro. Il risultato ante imposte si attesta a 63,7 milioni di euro, in deciso miglioramento rispetto al 30 settembre 2013 (39,7 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2014 è pari 322,2 milioni di euro, con una variazione positiva di 2,7 milioni di euro rispetto 31 dicembre 2013 dovuta al positivo flusso di cassa generato dall’attività operativa al netto delle variazioni del capitale circolante, delle manutenzioni annuali sugli impianti e degli investimenti industriali per circa 46 milioni di euro (44 milioni di euro nel Cementir Holding SpA. 2013) e dell’erogazione dei dividendi per 12,7 milioni di euro, pari al doppio di quella del 2013. Si sottolinea, peraltro, che nel terzo trimestre 2014 l’indebitamento finanziario netto del Gruppo è migliorato di 32,7 milioni di euro principalmente a seguito delle positive dinamiche del capitale circolante. Il patrimonio netto totale al 30 settembre 2014 è pari a 1.103,8 milioni di euro (1.029,4 milioni di euro al 31 dicembre 2013), non includendo il calcolo delle imposte sul risultato del periodo.
Pasquale Ferraro