La Convenzione di Faro nell’era digitale: il webinar di DiCultHer per presentare le sfide di #hackcultura2021. Tra gli 8 progetti uno è molisano
Il 30 ottobre si è svolto in modalità online il terzo webinar sulla Convenzione di Faro e la sua contestualizzazione nell’era digitale per approfondire il principio della titolarità culturale.
Nel 2020 la Camera ha, infatti, ratificato il testo del Consiglio Europeo per la tutela del patrimonio culturale, la Convenzione di Faro, che afferma “il diritto al patrimonio culturale” da parte dei cittadini e invita perciò i Paesi sottoscrittori a “promuovere azioni per migliorare l’accesso al patrimonio culturale, in particolare per i giovani e le persone svantaggiate”.
Il webinar ha illustrato 8 progetti di percorsi di apprendimento ad hoc. Sono state infatti presentate durante il webinar 8 sfide di #hackcultura2021 (l’hackathon degli studenti per la titolarità culturale) rivolte alle scuole italiane.
Tra le 8 sfide, una è molisana, il progetto ‘Una storia della tua terra’ a cura dell’Università degli studi del Molise.
La sfida consiste nella costruzione di una “mappa di comunità” basata sul lavoro guidato sul territorio, non solo etnografico, ma anche di ricerca di materiali storici e testimonianze orali.
E’ necessario definire, interpretare, organizzarsi con i supporti audio-visivi per poter rappresentare il territorio e la comunità.
La restituzione in digitale, la creatività, i laboratori di montaggio, le domande sul valore dello “staging” (messa in scena) delle fonti e dei testimoni del patrimonio immateriale sono alcune delle attività nelle quali si cimenteranno i ragazzi.
Le linee di azione sono: disegnare il paesaggio culturale, intervistare i custodi del patrimonio culturale, definire ed interpretare i materiali audio-visivi, visitare i luoghi del cuore e della memoria, accedere ai patrimoni digitali, tracciare mappe virtuali, presentare il proprio patrimonio culturale, esporre permanentemente i prodotti digitali e degli archivi.
Il fine è l’educazione alla partecipazione critica al patrimonio culturale.
I ragazzi sono invitati ad acquisire la capacità di leggere gli elementi di costruzione e trasformazione del patrimonio culturale.
Dinamicità e trasformazione delle identità, dialogicità ed inclusione della categoria dell’abitare e dell’appartenere sono elementi di localizzazione, ma anche di apertura al dialogo interculturale in piena coerenza con l’obiettivo della Convenzione di Faro.
Le 8 sfide che sono state proposte sono un modo concreto per creare/co-creare percorsi culturali digitali dotati di finalità, strumenti, modalità di presentazione, interfaccia, qualità dei dati, etc., nella consapevolezza dell’insieme delle problematiche che riguardano il design, la messa in opera, il mantenimento, la valutazione e la conservazione di un progetto digitale.
La partecipazione alle sfide di #hackcultura2021 proposte alla scuola italiana rappresentano una opportunità per restituire alla Comunità educante, tutta, conoscenze approfondite del digitale, delle tecnologie ad esso collegate e degli strumenti e tecniche di comunicazione rese disponibili dal digitale stesso per acquisire competenze mediali che vadano oltre l’uso e la conoscenza degli stessi dispositivi e per raggiungere obiettivi culturali, formativi, di crescita sociale e civile che possano essere alla base di una diffusa, consapevole e partecipata ‘titolarità culturale’, nell’ottica e nello spirito della Convenzione di Faro.
Le sfide hanno il fine di ridurre la distanza che c’è tra studenti e patrimonio culturale, il processo creativo è focalizzato sul tema dell’organizzazione della conoscenza.
“La scuola – così’ come ha ricordato la viceministra Ascani che ha preso parte all’incontro promosso da DiCultHer – non deve essere più vista come un luogo nozionistico, ma come un luogo nel quale si organizza la conoscenza nel quale vi siano le condizioni per rendere i giovani titolari dell’eredità culturale ricevuta dal passato”.