La Commissione Via boccia Rfi per la terza volta, l’AAST: “Lo Stato boccia un altro ente dello Stato”
L’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo ha presentato una serie di Osservazioni al progetto di Rfi di Raddoppio ferroviario Termoli-Lesina, bocciato dalla Commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente per la terza volta. Di fatto: lo Stato boccia un altro ente dello Stato. Rfi, con nota del 9 luglio scorso, ha chiesto il riesame del parere negativo alla Commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente con integrazioni che non rispondono alle osservazioni della Via. Tutto questo induce a chiedere nuovamente alla Commissione di esprimersi negativamente altrimenti non si comprenderebbe come, sulle stesse argomentazioni, senza alcuna integrazione, la commissione ministeriale si possa esprimere in maniera discordante in pochissimo tempo. A seguito della nuova richiesta di Rfi, il Ministero ha emesso un avviso per le osservazioni di enti e cittadini fissandone la scadenza nel 21 agosto prossimo. L’Aast ha già provveduto a inviarle alla Commissione ministeriale. Le considerazioni presentate prendono in esame tre aspetti fondamentali dell’intera vicenda: la sicurezza, la salute della popolazione e l’ambiente oltre naturalmente al rispetto delle normative esistenti a cui il progetto Rfi avrebbe dovuto uniformarsi considerando il tracciato di raddoppio che riguarda anche il centro abitato.
- Nel progetto e relazione di Rfi sul Raddoppio si evidenziano importanti carenze relative all’impatto acustico-ambientale del progetto sulla popolazione. Non vi è traccia, inoltre, dell’impatto reale e fisico della soluzione proposta.
- Mancano i riferimenti agli effetti vibrazionali acustici sugli edifici esistenti che non vengono assolutamente affrontati.
- Mancano soluzioni e studi sugli effetti del progetto sulla popolazione.
- Non è stato effettuato l’approfondimento delle analisi di alternative progettuali, studiate non solo in termini di scelte di tracciato ma di scelte di carattere tecnico o aspetti tipologico-costruttivi e dimensionali anche in relazione ai cambiamenti climatici individuabili nell’area di progetto insieme al contributo che l’opera stessa potrebbe avere.
- Non è stato effettuato un aggiornamento della caratterizzazione dello stato attuale di salute della popolazione potenzialmente coinvolta nella realizzazione dell’opera così come una stima dei possibili impatti sulla salute.
Si evidenzia come la linea ferroviaria taglia a metà il territorio cittadino di Termoli e interessa innumerevoli fabbricati con facciate a stretto contatto con la tratta ferroviaria. La relazione prodotta da Rfi, della quale si chiede una piena revisione, dovrebbe, infine, esplicitare tutti gli accorgimenti tecnici al fine di rendere impercettibili e potenzialmente eliminare gli effetti sulle strutture degli stessi indotti dal passaggio dei treni. Non si comprende, ancora, come la responsabilità della bocciatura del progetto venga attribuita agli effetti naturalistici dell’opera (la presenza del Fratino) escludendo totalmente la mancanza assoluta di soluzioni e approfondimenti sugli effetti dell’opera sulla popolazione e sul territorio.
In conclusione: non si è contrari all’opera, consapevoli delle esigenze nazionali, ma da 30 anni si attende una soluzione condivisa che fino ad ora non c’è stata. Il potenziamento delle ferrovie deve avere ricadute positive sul territorio e sul turismo, non rappresentare un danno con ripercussioni negative incalcolabili sulla zona e sul settore turistico e del tempo libero.