Italia, un Paese per vecchi: Juve e Inter in cima all’Europa
Una decade in soffitta, dieci anni fa vincevamo in Italia l’ultima Champions League: quella targata Inter, di Mourinho e del leggendario Triplete. Un successo che incarnava esattamente quanto emerso da un interessantissimo ed approfondito studio di bwin relativo a quando accaduto negli ultimi due lustri: dal punti di vista economico, anagrafico e geografico.
Ebbene, quell’Inter, è lo specchio di tanti numeri che si evincono dall’approfondimento: l’Italia è un Paese per vecchi, spendaccioni ed esterofili. Tre caratteristiche ben concentrate in quella straordinaria squadra, però senza futuro, sia dal punto di vista anagrafico che economico: un qualcosa che la società nerazzurra ha pagato caro, per anni e anni confinata al ruolo di spettatrice del calcio che conta, sia in Italia che in Europa.
Fra le cinque squadre in Europa con età media più alta negli ultimi 10 anni per giocatori schierati troviamo la bellezza di 4 squadre italiane, un dato a dir poco impressionante. Juve, Inter, Lazio e Napoli in rigoroso ordine, con il solo Everton a fare da lieto guastafeste. 28,81 l’impressionante media anagrafica della Vecchia Signora: un numero utile a dominare in Italia, ma con un sacco vuoto per quanto concerne le competizioni europee disputate.
Secondo punto, le spese effettuate: qui troviamo le milanesi nei fanalini di coda per il rapporto tra guadagni e perdite dell’ultima decade. Il bilancio tra acquisti e cessioni del Milan è il quinto peggiore degli ultimi 5 anni, pari a 438,8 milioni: quello dell’Inter è di 391,1 ma ancora peggio ha fatto la Juve con 413,7.
Andando a spulciare l’incidenza del vivaio sulle prime squadre riscontriamo numeri ancor più scoraggianti, proprio in casa Inter ma non solo: basti pensare che, negli ultimi dieci anni, la Beneamata ha concesso un minutaggio medio ai suoi giovani del 2,8% rispetto al totale messo in campo, un dato ancor più demoralizzante guardando come tra le 5 squadre in Europa a dare meno spazio ai giovani del proprio vivaio ben 5 sono italiane. Seguono infatti Udinese, Lazio e Fiorentina.
L’esterofilia è un fenomeno dilagante in Italia, per fortuna in calo nell’ultimo periodo ma i dieci anni passati mettono in evidenza come a dar spazio a più nazionalità in assoluto in rosa nel Vecchio Continente siano proprio due club italiani: Genoa e Roma, rispettivamente con 37 e 36 Paesi diversi rappresentati dai propri giocatori.
Numeri certo non invidiabili in cui l’Italia primeggia, forse il tutto ben descritto da due semplici dati: la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia nel 2018 ma soprattutto, il non vincere l’Europa League ed ex Coppa Uefa dal lontano 1999 con il Parma di Malesani e la Champions League dal 2010. Trionfi storici, un lontano ricordo, che rischia di rimanere tale se non vi è quanto prima un’inversione di tendenza in termini economici e dirigenziali.