Italia Nostra promuove la riscoperta del Patrimonio archeologico sannita

Domenico Rotondi
Domenica scorsa, 16 febbraio 2025, si è tenuto, nella sala convegni dello storico Palazzo municipale di Frosolone, un incontro di Studi sulla riscoperta del patrimonio archeologico dell’antico Sannio, validamente organizzato dalle sezioni territoriali di Italia Nostra.
Un momento di confronto che ha permesso sia agli studiosi, sia ai numerosi appassionati, di esprimere ed argomentare libere considerazioni di carattere scientifico, dirette a mettere in luce la straordinaria ricchezza identitaria custodita dal Molise. Al centro dei lavori sono state le recenti riletture archeologiche riferite ai significativi Beni presenti nei verdeggianti ed incontaminati siti dell’Appennino sannita, tra cui il caratteristico e strategico centro fortificato di Frosolone, denominato le “Civitelle”, in coerenza con quanto pubblicato in qualificate ricerche accademiche. Purtroppo detti Oppidum non sono stati, finora, pienamente valorizzati dalle politiche di salvaguardia, anche a causa di una storiografia ostinatamente romanocentrica. Da qui l’impegno costante di Italia Nostra volto a promuovere la rinascita civile e culturale dei Comuni storici, peraltro meritevoli di ogni considerazione da parte delle Istituzioni nazionali e regionali.
Non a caso, la Convenzione di Faro, sancita e promossa dal Consiglio d’Europa, riconfigura il valore inalienabile del patrimonio identitario in relazione al rispetto dei diritti collettivi. Pertanto, l’appuntamento di Frosolone ha voluto sottolineare non solo gli aspetti tecnico-scientifici legati al recupero delle preesistenze archeologiche, ma anche il senso della consapevolezza comunitaria in chi vuole essere artefice del proprio destino. Dopo i saluti del sindaco, Pasquale Rocco De Lisio, sono intervenuti Gianluigi Ciamarra e Claudio di Cerbo, rispettivamente presidenti delle sezioni di Campobasso ed Isernia dell’importante sodalizio ambientalista.
Successivamente, i lavori sono proseguiti con la puntuale relazione di Davide Delfino, nella qualità di direttore del Museo Archeologico di Campobasso, già scrigno del Sannio appenninico con la storica denominazione di Museo Sannitico. Nel contempo, non sono mancate le analisi storiografiche condotte e pubblicate dagli archeologi Francesca Di Palma e Bruno Sardella, anche per confutare i pregevoli requisiti di originalità e unicità testimoniati dai Beni culturali del Molise. L’incontro si è concluso con un partecipato dibattito che ha evidenziato l’amore per la terra sannita da parte dei numerosi intervenuti, tra cui lo scrittore Nicola Mastronardi, il quale si è fatto portavoce dell’esigenza di coinvolgere sempre di più le istituzioni scolastiche, affinché anche il Molise possa abbracciare un futuro volto a riscoprire le bellezze architettoniche e monumentali della civiltà sannita, chiaramente in linea con le ineguagliabili potenzialità turistiche di una regione dalla storia plurimillenaria.