‘Immigrazione e territorio’, incontro del Movimento per la Sovranità a Colle d’Anchise
‘Immigrazione e territorio’, questo il titolo dell’incontro promosso a Colle d’Anchise dal Movimento Nazionale per la Sovranità. A prendere parte all’evento Carletto Di Paola, sindaco di Colle d’Anchise, Renato Lucarelli, consigliere comunale del paese, Francesco Di Rienzo, portavoce del circolo Msn di Colle d’Anchise e Giovancarmine Mancini (candidato presidente alla Regione Molise per il movimento) insieme a Carlo Perrella (commissario regionale del Mns). All’incontro hanno partecipato anche la dottoressa Gabriella Peluso, responsabile Mns del dipartimento Centro-Sud e il consigliere regionale Angela Fusco Perrella. Le conclusioni sono, invece, state affidate a Paolo Diop, responsabile Mns Dipartimento Immigrazione.
“Il problema dell’immigrazione – ha detto Diop nel suo intervento – è di dimensioni ormai allarmanti. Bisogna rispettare popolo italiano e avere maggior cura per i problemi che quotidianamente noi italiani stiamo affrontando. Abbiamo il compito di proteggere le comunità; non preservare, non si tratta di riserve, ma comunità che devono mantenere italianità e la cultura italiana in questo Paese. Se l’Italia oggi è ridotta in queste condizioni è colpa della sinistra. In nome dell’accoglienza si è distrutto il Paese. L’accoglienza va fatta quando si può. Io sono cresciuto qui con una famiglia partita dal Senegal con visti regolari. Gente che lavorava sodo per farsi stimare dalle persone. Oggi invece facciamo credere che sia tutto dovuto e questo pensa chi viene in Italia perciò accade che chiunque raggiunga il nostro suolo si senta in dovere di chiedere qualsiasi cosa. Anche per la loro dignità – aggiunge – è giusto aiutarli nel loro paese, anche perché si tratta di una società che non è la loro. Non è giusto che debbano sempre ringraziare. Oltretutto dovrebbero capire cosa è l’identità italiana; le festività italiane, e non solo quelle, vanno rispettate. Non possiamo accogliere tutti. Facciamo del male alla nostra società. Aiutiamoli a sfruttare le loro materie prime. Non dobbiamo più farli vivere di assistenzialismo. Noi vogliamo che ognuno stia nel proprio paese. Lo Ius soli? Dobbiamo crescere italiani che abbiano cultura italiana, che rispettino l’Italia. Migliaia di culture diverse alla fine – ha concluso Diop – cancelleranno la nostra”.