Il Pd messo alla prova sulla questione sanità. Totaro: “Strano modo, quello della Fanelli, per trovare unitarietà”

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Francesco Totaro, capogruppo Pd in Consiglio regionale

Prosegue il botta e risposta all’interno del Pd. Dopo la conferenza stampa del segretario regionale del partito, Micaela Fanelli, torna a esprimere le proprie riflessioni sulla questione il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Francesco Totaro.

“Dalle prime battute – dice – sembrava che il vero intento fosse davvero quello di fare sintesi tra le varie idee che ultimamente sono presenti nel nostro gruppo, al fine di rafforzare il nostro Partito e favorire una fase di ripresa. Purtroppo, però, l’idillio è durato solo alcuni minuti, ossia fin quando il nostro Segretario ha ben pensato di attaccare frontalmente la delegazione parlamentare del nostro (e suo) Partito, nonchè il sottoscritto. Per quanto mi riguarda – prosegue – negli ultimi 15 anni di puntuale e riconoscibile militanza in questa area politica, ho sempre mantenuto una posizione lineare, chiara e orientata alla ricerca delle soluzioni ai problemi della comunità. In questi mesi appena trascorsi, periodo in cui le difficoltà economiche sono cruccio di tutta la classe dirigente, ho provato, spesso riuscendoci, a fare da collegamento tra Giunta Regionale, il Consiglio e rappresentanti della maggioranza che fanno parte della coalizione. Un lavoro, quello svolto dalla cabina di regia, che fino ad oggi ha portato a dei risultati in termini di coinvolgimento e unitarietà di tante persone, coinvolte a vario titolo.
Sulla questione legata alla sanità, invece, così come su qualche specifica vertenza, – ha specificato ancora Totaro – mi sono trovato in disaccordo con il Presidente Frattura e non ho avuto problemi ad assumere una posizione diversa e critica, ma non di opposizione. Il tutto senza mai alzare i toni della discussione, senza preclusioni o ostracismi. Questo atteggiamento estremamente politico e non personale, a mio modestissimo avviso, non comporta la necessità o l’obbligo di dimettermi da capogruppo del mio partito e tanto meno non credo possa essere motivo di allontanamento da parte della Segreteria. Dunque, se il vero intento è quello di fare squadra, credo che prima di parlare di dimissioni o fuoriuscite bisognerebbe riflettere con attenzione ed agire da trade-union. Gli ultimatum o qualche velata minaccia non portano a nulla e la storia lo insegna, anche perché Micaela Fanelli è il segretario del Partito ed io sono il capogruppo in Consiglio regionale, ruoli distinti e separati, che devono rispettarsi reciprocamente e senza ingerenze”.

“Dunque – conclude – Micaela Fanelli, dall’alto del ruolo che ricopre, si occupi di convocare gli organi di Partito all’interno dei quali discutere di problemi ben più seri di chi ha firmato cosa, argomento marginale rispetto alla sanità pubblica o alla crisi occupazionale che il Molise sta vivendo e lo faccia sempre tenendo a mente che il nostro Partito è Democratico e se qualcuno ha idee diverse su una questione, non deve temere di essere cacciato. Questo succede altrove e non credo che alcuno sia nella posizione di poterlo fare nel Pd molisano”.

 

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