‘I segni del sacro. Aspetti di religiosità popolare a Riccia e nell’area del Fortore’, il convegno apre la festa per San Michele Arcangelo
Il Comune di Riccia e il Comitato Festa San Michele hanno organizzato per domani venerdì 25 settembre, a partire dalle ore 18 presso l’ex convento dei Cappuccini, un interessante convegno intitolato “I segni del sacro. Aspetti di religiosità popolare a Riccia e nell’area del Fortore”.
Dopo i saluti di Micaela Fanelli, Sindaco di Riccia, e di Giovanni Poce, Presidente del Comitato Festa San Michele, seguiranno tre relazioni.
La prima, tenuta dalle giovani studentesse in Consevazione dei beni culturali Deborah Di Florio e Maria Ferraiuolo, verterà su “Edicole e nicchie votive nell’abitato di Riccia”; durante la stessa verranno presentati i primi esiti di una ricerca effettuata nei mesi passati che ha portato a censire oltre sessanta di questi manufatti, molti dei quali con all’interno immagini sacre.
La seconda, intitolata “Le croci viarie: incontro fra storia, tradizione e culto” sarà svolta da Mario Ziccardi, che per la Soprintendenza ai Beni Culturali del Molise sta eseguendo un’indagine per la provincia di Campobasso relativa alla presenza di croci e cappele votive nei territori dei rispettivi comuni.
Concluderà le relazioni, il prof. Giuseppe Carozza che parlerà su “Il valore del pellegrinaggio nella religiosità popolare della Valfortore. I “cammini” di San Michele e di Santa Lucia”, esperienze di fede condotte in passato da una parte numerosa di popolazione, ma che ancora oggi attrae persone sebbene sia mutata nelle forme e nei modi di spostamento verso i luoghi sacri.
A coordinare la manifestazione il consigliere comunale delegato alla Cultura, Antonio Santoriello, che ne è stato il promotore e il curatore. “Chi cammina per i vicoli e le strade di Riccia o di altri centri molisani – ha dichiarato Santoriello – ma anche lungo i sentieri di campagna, spesso in prossimità di crocevia, si imbatte frequentemente in tante testimonianze plastiche della religiosità e della devozione popolare, siano esse edicole, croci o semplici cippi, di tutte le dimensioni e fatture. All’interno dell’abitato di Riccia, ad esempio, si possono notare numerose edicole sulle mura delle case, a volte semplici nello stile, altre di notevole qualità artistica, frutto nei secoli passati del lavoro di scalpellini locali. L’esistenza di questi manufatti, espressione dell’arte e della religiosità popolare ma anche vere e proprie “strutture di protezione” dei luoghi e delle strade nelle quali venivano posizionate, diventano una opportunità per riscoprire e approfondire le radici e la storia religiosa e sociale dei nostri paesi. Essi ci permettono, inoltre, di comprendere l’evoluzione che nel tempo ha avuto la devozione popolare nei confronti dei santi o dei culti mariani, e ci fanno porre l’esigenza di salvaguardarli e custodirli, in modo da tramandarne la bellezza artistica e i significati simbolici”.
Il Convegno apre le tre giornate dedicate alle celebrazioni in onore di San Michele Arcangelo, il cui culto è molto sentito nel comune di Riccia dove vi è una chiesa intitolata al santo. Il Comitato Festa ha da sempre patrocinato incontri culturali volti ad approfondire gli aspetti della religiosità popolare in generale e su San Michele in particolare. A questa iniziativa, e a quelle del calendario religioso, si affiancano quelle dedicate alla gastronomia, con la sagra del baccalà, e allo spettacolo, con l’atteso concerto dei Nomadi.