Housing sociale, cinque milioni di euro disponibili. Nagni: “Superata la vecchia logica dei bonus che accontentano pochi”
Si è tenuta presso la sede regionale dei Lavori Pubblici una riunione alla quale hanno partecipato oltre all’assessore Nagni, l’Acem, l’Ance, il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini della Cgil, l’Esu e il servizio di edilizia residenziale pubblica, con la volontà di attivare iniziative condivise in materia di housing sociale, vista la disponibilità della Regione di fondi pari a 5.000.000 di euro.
“La riunione – ha fatto sapere l’assessore Nagni – si è svolta in un clima di confronto costruttivo anche con le associazioni di categoria con le quali si è deciso, di comune accordo, di ragionare, in termini di investimento, non su nuovo suolo ma su strutture già esistenti e sulla loro riqualificazione. L’idea di fondo – ha continuato – è quella di andare incontro a chi intende acquistare casa e , pur avendo un lavoro (spesso però precario), non può accedere alle comuni forme di finanziamento presso gli istituti di credito. L’iniziativa dell’housing sociale presterà, infatti, una particolare attenzione alle giovani coppie dando, al contempo, un segnale positivo a tutto il quadro di settore. A tal riguardo, ci rendiamo conto che per azioni risolutive ci sarebbe la necessità di cifre più importanti ma crediamo ugualmente che con i fondi a disposizione si possa creare un movimento economico sul territorio fornendo così una “boccata di ossigeno” alle imprese locali.
È stato quindi finalmente superato quel sistema che, negli anni precedenti, ha visto l’utilizzo del bonus per la prima casa. Un sistema – ha sottolineato l’assessore – che, di fatto, non si è rivelato efficace ed ha registrato, specie per quanto riguarda il bando 2004 – 2009, dei risultati fortemente negativi. Detto questo, ci aggiorneremo con un’altra riunione tra circa 15 giorni, periodo che sarà utile ad elaborare alcune proposte per definire il percorso più idoneo da seguire e per ottimizzare al massimo il finanziamento. l’ housing sociale – ha concluso – resta, in un quadro in cui le risorse per l’edilizia pubblica sono molto diminuite, l’unica valida alternativa alla cattiva abitudine di avviare bandi che, senza adeguata copertura finanziaria, accontentano soltanto poche famiglie lasciando a bocca asciutta tutti gli altri”.