Giovani Democratici, il processo di integrazione europea è iniziato sessanta anni fa: si costruisca insieme una entità capace di raccogliere le sfide
Il processo di integrazione europeo è iniziato 60 anni fa e ora ci troviamo a vivere un momento storico di transizione, le scelte sono due: ritornare agli schemi del passato e riproporre metodi antiquati e dannosi (se applicati ai giorni nostri) o costruire insieme una nuova entità statale capace di raccogliere le sfide e le ambizioni dei popoli europei. A scriverlo, in una nota, è Alfredo Marini, Responsabile Europa dei Giovani Democratici del Molise.
Il cammino verso gli Stati Uniti d’Europa oppure Unione delle Repubbliche Democratiche Europee (per non copiare pedissequamente denominazioni già esistenti ) – prosegue la nota stampa – è iniziato da tempo e osservando le attuali congiunture politiche, nel volgere di qualche decennio, potremo avere una federazione che abbraccerà, finalmente, sotto un’unica bandiera la storia e la cultura di popoli che per millenni si sono scontrati in sanguinose guerre fratricide.
L’obbiettivo è chiaro e raggiungibile: creare una federazione continentale capace di dare ai popoli europei la possibilità di cooperare e lavorare insieme per il benessere dei cittadini e il perseguimento della pace mondiale.
La federazione è l’unico tipo di organizzazione statale nella quale possono convivere più culture e prosperare. Essa si fonda su due principi basilari: la governance multilivello e la condivisione di sovranità, cosi da avere un governo federale con poche e fondamentali materie di competenza e gli ex Stati nazionali capaci di essere maggiormente focalizzati sul benessere del cittadino.
La storia – continua Marini – ha lasciato una pagina bianca per gli Stati Uniti d’Europa e sta solo aspettando che noi la scriviamo ( molto presto). Oggi è di vitale importanza porre in essere scelte audaci, pietre miliari alle fondamenta della futura federazione. Ecco le nostre proposte.
1) Organizzare servizi di informazione pubblici a livello europeo: attualmente già esiste Euronews, ma sarà necessario potenziare il progetto estendendolo e creando nuovi mass media continentali dai quali il cittadino europeo potrà acquisire informazioni. Ciò farà maturare una nuova visone e consapevolezza dell’Europa, poiché il cittadino sarà inserito in un contesto di informazione continentale nel quadro di un unico stato. La RAI per il nostro Paese rappresentò uno strumento di coesione e costruzione di identità culturale formidabile e cosi dovrà fare l’UE, ponendo le basi di un sistema capace di contribuire alla formazione di una più solida identità europea.
2) Organizzare i sindacati e i corpi intermedi su base federale. Attualmente l’impotenza dello stato nazionale nel fronteggiare la globalizzazione ha portato ad una crisi economica che ha messo in ginocchio il mercato del lavoro. I sindacati nazionali non riescono a tutelare i lavoratori, per tale ragione è necessario creare sindacati continentali capaci di tutelare da Helsinki a Lisbona tutti i lavoratori. Lo stesso ragionamento dovrà essere portato avanti con i corpi intermedi.
3) Creare uno statuto dei lavoratori europeo. Tutelare i lavoratori del continente in maniera uguale su tutto il territorio è una necessità economica e sociale. Gli statuti nazionali sono inutili ed obsoleti, incapaci di tutelare i lavoratori all’interno di un mercato del lavoro fragile se visto rinchiuso nel debole Stato nazionale. E’ doveroso creare un mercato del lavoro europeo unico con le medesime tutele, capace di non soccombere sotto i colpi inferti dalla globalizzazione selvaggia.
4) Creare partiti federali. Uno dei più grandi punti deboli della UE è la mancanza di un’identità politica intesa nel senso classico e di progetto, ovvero come partecipazione dei cittadini alla determinazione della cosa pubblica. Il partito rimane lo strumento fondamentale capace di permettere al cittadino di avvicinarsi alle istituzioni in maniera attiva, ed è grazie alla sua funzione sociale che la comunità può maturare idee e progetti. I partiti nazionali sono oramai insufficienti , non idonei a perseguire il progetto dell’Europa federale. Gli attuali “partiti europei” sono miscugli formali e senza senso, privi di leadership e di consenso popolare incapaci di assolvere alle funzioni che competono loro. Sarà necessario sin da subito iniziare a pensare come rendere possibile l’organizzazione dei partiti a livello federale/continentale.
5) Organizzare un sistema di sicurezza e di difesa unico. Non servono ulteriori puntualizzazioni; in un periodo in cui la minaccia terroristica e le guerre sono presenti è necessario avere un esercito forte ed efficace ed un servizio di intelligence federali, cosi da acquisire indipendenza difensiva uscendo dalla NATO ( vettore di influenza e controllo statunitense sul continente europeo ). Si potrà, per esempio, potenziare e rivedere la gendarmeria europea.
6) Dotare l’Eurozona di un ministero delle finanze unico, cosi da attuare le scelte di politica economica e monetaria che sono sempre mancate all’Unione e che hanno spesso provocato problemi. Per avere una moneta forte e stabile è necessario avere una politica economica unica capace di fare ed attuare progetti.
7) Primarie per la scelta del Presidente della Commissione Europea. La democrazia e i cittadini devono entrare nelle istituzioni europee e per fare ciò è necessario (oltre alla federalizzazione dei partiti) che la designazione Presidente della Commissione europea non sia mero frutto di giochi di palazzo lontani dal cittadino, bensì sia espressione del popolo europeo, per tale ragione le primarie sarebbero il mezzo adatto (soprattutto se regolate appositamente da una legge).
8 ) Gareggiare alle olimpiadi sotto la bandiera dell’Unione Europea cosi da cementare, tramite lo sport (mezzo di socializzazione fenomenale), ancor di più il sentimento europeo presente nei popoli che compongono l’Unione.
In questo documento sono stati esposti quelli che dovrebbero essere i punti fondamentali per la creazione della federazione europea. Restituire gli spazi politici ai cittadini al fine di permettere autodeterminazione e raggiungimento della felicità in una nuova entità statale. Restituire alla politica la capacità di progettare e attuare idee.
Diritti, Lavoro, Sicurezza, Progresso sociale, culturale e tecnologico, solidarietà, pace e benessere possono essere raggiunti solo con la Federazione Europea – conclude il comunicato stampa – che rappresenterà la ricetta con la quale popoli, per millenni in guerra tra loro, hanno deciso di unire le proprie forze per scrivere insieme il proprio destino.