La memoria è la chiave per il futuro, non per il passato. Ed è proprio partendo da questo presupposto che l’amministrazione comunale di Riccia partecipa alla giornata di commemorazione in ricordo delle vittime del Covid.
“Ricordo ancora perfettamente quando due anni fa mi comunicarono che nel mio comune purtroppo c’era un caso Covid – queste le parole del sindaco Pietro Testa -; le sensazioni di paura ed impotenza nel vedere blindare gli ingressi del paese e scorgere gli occhi terrorizzati della mia gente. Non dimenticherò mai lo sconforto che provai nel sapere che purtroppo un nostro concittadino era rimasto vittima di quel maledetto virus. Purtroppo in questi due anni di pandemia altri nostri concittadini hanno perso la loro battaglia contro il virus e tanti altri hanno sofferto per colpa del Covid19. Nel giorno in cui tutto il Paese si stringe attorno al ricordo delle persone decedute a causa della pandemia, il mio pensiero e quello della mia Amministrazione comunale va anche alle famiglie che hanno perso una persona cara e che purtroppo hanno dovuto affrontare il doloroso momento della morte con le restrizioni imposte”.
Per commemorare le vittime del Covid il 19 dicembre dello scorso anno l’Amministrazione comunale aveva provveduto a scoprire una targa posta all’interno del Castello de Capua. La targa simbolicamente invita a non dimenticare quelli che sono state vittime della pandemia, sia chi non ce l’ha fatta, sia chi ha dovuto sopportare settimane, se non mesi di degenza, e di quarantena con tutto ciò che ne è scaturito.
“In questa giornata dedicata alle vittime del Covid, – continua il primo cittadino – trovo doveroso ringraziare gli operatori sanitari e i tanti volontari che in questi due anni hanno saputo dare assistenza, parole di conforto e vicinanza alle persone colpite dalla pandemia. Dopo due anni stiamo pian piano imparando a convivere con il virus e con cautela stiamo tornando a vivere più serenamente la quotidianità. La giornata di domani ne è un esempio. Per il mio paese domani infatti sarà un giorno importante perché dopo due anni si tornerà nuovamente a celebrare la festa di san Giuseppe con il rito della processione e la devozione del pranzo offerto alla Sacra famiglia che la caratterizza”.
Nel rispetto delle norme ancora in vigore per contenere la pandemia tornano le processioni e questo significa un lento ritorno alla normalità, ma – conclude il sindaco – “la lotta al Covid è tutt’altro che finita ed è proprio in ricordo delle sofferenze passate che dobbiamo cercare di ripartire e compiere ogni sforzo per aiutare ancora chi sta lottando contro il virus”.