Giornata mondiale della Salute, il Partito Comunista aderisce alla mobilitazione in difesa della sanità pubblica
Il Partito della Rifondazione Comunista del Molise aderisce alla manifestazione indetta a Campobasso dal Forum Regionale per la Sanità Pubblica di qualità, in programma il prossimo venerdì 7 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Salute.
“Sempre meno in Molise è garantito il diritto alla salute e alla cura. Si procede alla chiusura di presidi ospedalieri e territoriali ed altre se ne minacciano. Dentro la tenaglia dei tagli al fondo sanitario nazionale e della mala gestione regionale (volta a deprimere la sanità pubblica per garantire il mantenimento degli spazi al privato, secondo una logica consolidata) – fanno sapere i comunisti in una nota – si allungano le liste di attesa per accedere agli interventi diagnostici e terapeutici e se ne aumentano i costi a carico dei pazienti, attraverso l’imposizione di ticket sempre più onerosi. Ciò comporta che fasce sempre più consistenti di cittadini a basso reddito siano costretti letteralmente a rinunciare a curarsi”.
“In questo scenario – proseguono – si evidenziano, pericolosamente, tendenze a rompere la natura universalistica del Sistema Sanitario Nazionale, da un lato ventilando ipotesi di accesso alle prestazioni attraverso la sottoscrizione di polizze assicurative (il sistema americano, per intenderci, che aprirebbe nuovi spazi di profitto al capitale finanziario), dall’altro introducendo per via contrattuale elementi di welfare aziendale, cioè riproponendo, nella sostanza, la vecchia logica particolaristica e corporativa delle mutue”.
Il Partito della Rifondazione Comunista ritiene che “i soldi per finanziare adeguatamente e in modo universalistico la sanità debbano esserci. Anzi che i soldi ci sono: bisogna prenderli dove essi sono, tassando adeguatamente, in ottemperanza alla Costituzione, i redditi elevati e i gradi patrimoni. I soldi per finanziare la sanità ci sono: basta sottrarli all’uso improprio che se ne è fatto e se ne fa regalando 30 miliardi alle imprese in sgravi che nulla hanno prodotto in termini di rilancio produttivo e occupazionale; basta toglierli alle grandi opere dannose che nessuno vuole, come il TAV Torino-Lione. In Molise, generalizzando e rendendo più capillare l’iniziativa di informazione e attraverso una lotta di massa sempre più incisiva e articolata, dobbiamo rendere effettivo il diritto costituzionale alla salute, sottraendo – concludono i comunisti – la sanità regionale alla morsa del patto affaristico tra la giunta di ‘centrosinistra’ presieduta da Di Laura Frattura e le lobbies della sanità privata”.