Foibe, il messaggio del sindaco Roberto Gravina
“Il secondo conflitto mondiale ha prodotto drammi e tragedie che continuano, ancor oggi, a porre l’uomo dinanzi alla sua parte più oscura – così il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina – In nome di ideologie e insulse convinzioni legate alla supremazia della razza, si sono consumati, in quegli anni, crimini che non potranno trovare alcuna giustificazione né oggi né mai e che con lucidità bisogna continuare a indicare, condannare e, soprattutto, ricordare. La sofferenza dei perseguitati, il dolore dei sopravvissuti, la fine senza alcuna pietà toccata in sorte alle vittime che uomini e regimi riservarono a intere popolazioni, non va nascosta agli occhi delle generazioni più giovani, non può finire in fondo ad un buco nero. La memoria e il ricordo non ingoiano ogni cosa, anzi, al contrario, sorreggono la voglia e il desiderio di ottenere giustizia in nome di chi non c’è più. Il Giorno del ricordo è un atto di giustizia che, solo dopo molti anni, è stato riconosciuto agli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia i quali, durante la Seconda Guerra Mondiale, furono vittime più che di una spietata e generalizzata rappresaglia, di una vera e propria pulizia etnica. Le Foibe, che oggi siamo chiamati a ricordare, furono, in quegli anni, l’ultima destinazione riservata ad una popolazione inerme. Alle profondità di questi grandi inghiottitoi della regione carsica e dell’Istria, sono stati affidati, per decenni e decenni, segreti e crimini rivolti contro il genere umano e chi ha provato ad evitare che la luce della verità e della storia ne illuminasse, invece, con chiarezza le responsabilità e le colpe, oggi deve arrendersi, ancora una volta, alla forza di chi da esule e da sopravvissuto, con la propria testimonianza personale, non si è arreso all’oblio, rivendicando con costante determinazione, il giusto ricordo da parte della nostra nazione e dell’intera umanità”.