Festa dei Nonni, anche a Campobasso un gazebo dell’Anla: presente il fiduciario provinciale Gino Calabrese

Gino Calabrese, fiduciario regionale Anla, in Piazza Municipio per la 'Festa dei Nonni'
Gino Calabrese, fiduciario provinciale Anla, in Piazza Municipio per la ‘Festa dei Nonni’

Associazione nazionale seniores d’Azienda (Anla) festeggia i nonni partecipando, con oltre trenta sedi in tutto il Paese, all’iniziativa “Millepiazze per i Nonni d’Italia” in collaborazione con Fondazione Senior Italia.

Campobasso ha partecipato con uno stand in Piazza Municipio col suo fiduciario provinciale, Gino Calabrese.

L’iniziativa intende celebrare i primi dieci anni di vita della ‘Festa dei Nonni’ prevista il 2 ottobre “quale momento per celebrare “l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale” come recita la legge 159/2005 che ha istituito questa festa nazionale”.

“Essere nonni oggi significa avere una missione, un lavoro da compiere – spiega Antonio Zappi, presidente nazionale di Anla – in Italia gli anziani, grazie al prolungamento della vita media e alle generali migliori condizioni di salute, sono punti di riferimento per le famiglie e questo sotto un duplice aspetto: da un lato come sostegno, come “nonni”, in quanto, se c’è il lavoro, entrambi i genitori lavorano e i figli sono a loro affidati; dall’altro, se manca il lavoro, gli anziani sono il punto di riferimento economico rimasto. Gli anziani oggi più che mai sono una risorsa per il Paese in termini di welfare, di risorse economiche ma anche e sempre più di memoria, saggezza e competenze: nel dialogo fra giovani e anziani è possibile il vero progresso di un popolo”.

Nella ricerca che il Censis ha approntato per Anla nel 2014, leggiamo che “Nonni e genitori rappresentano oggi un pilastro fin troppo importante per il welfare del Paese: tra 2004 al 2010 la quota di over 60 che aiuta economicamente figli e nipoti è balzata dal 31,9% al 47,9%”.

Anla sottolinea e ribadisce quanto espresso dal Censis “è importante che il Paese oggi riconosce il ruolo dell’anziano, non per inutili quanto inappropriate rivendicazioni di ruolo, ma perché solo a partire dalla consapevolezza del contributo che gli anziani danno è possibile stimolare ancora di più il loro attivismo e il loro impegno sociale nelle sue molteplici forme, con effetti positivi non solo sulla loro dimensione di vita, privata e sociale, ma sull’intera collettività più in generale”.

 

Redazione

CBlive

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